Disordini Sudan, i paramilitari avrebbero preso il palazzo presidenziale

SDA

15.4.2023 - 13:18

Il portavoce dell'esercito, il generale di brigata Nabil Abdallah, ha dichiarato che "gli scontri sono in corso e l'esercito sta svolgendo il suo dovere di salvaguardare il paese".
Il portavoce dell'esercito, il generale di brigata Nabil Abdallah, ha dichiarato che "gli scontri sono in corso e l'esercito sta svolgendo il suo dovere di salvaguardare il paese".
Keystone

I paramilitari sudanesi affermano di aver preso il controllo del palazzo presidenziale di Khartum e dell'aeroporto della capitale, mentre vanno avanti da settimane le rivalità tra i due generali dietro il colpo di Stato del 2021.

15.4.2023 - 13:18

In precedenza testimoni hanno riferito di «combattimenti» ed esplosioni nei pressi di un quartier generale dei paramilitari delle Forze di sostegno rapido (RSF) del generale Mohamed Hamdane Daglo nel sud di Khartum.

«Le Forze di sostegno rapido – scrivono gli stessi paramilitari in un comunicato – sono state sorprese da una grande forza dell'esercito che è entrata negli accampamenti di Soba a Khartum e ha assediato i paramilitari». L'esercito ha «lanciato un attacco a tappeto con tutti i tipi di armi pesanti e leggere».

Il sito del New York Times riporta che «i combattimenti, iniziati nella parte sud di Khartum, si sono rapidamente diffusi attraverso il Nilo fino alla città gemella di Omdurman, dove residenti hanno detto che uomini armati hanno circondato gli studi dell'emittente statale».

Spari vicino all'aeroporto e ai sobborghi settentrionali

Mentre giornalisti dell'AFP hanno udito spari nei pressi dell'aeroporto e nei sobborghi settentrionali, un funzionario delle Nazioni Unite, che ha riferito di spari vicino alla sua casa nel centro della città, ha detto di aver ricevuto segnalazioni di combattimenti nei quartieri di Riyadh, Khartum 2, Manshiya e Soba: «letteralmente ovunque».

Colonne di fumo si levano anche dall'interno della base aerea di Marawi, riferisce su Facebook l'emittente tv Al-Arabiya citando un proprio corrispondente.

Il portavoce dell'esercito, il generale di brigata Nabil Abdallah, ha dichiarato all'AFP che «combattenti delle Forze di supporto rapido hanno attaccato diversi campi dell'esercito a Khartum e altrove in Sudan». «Gli scontri sono in corso e l'esercito sta svolgendo il suo dovere di salvaguardare il paese».

Già mercoledì l'esercito aveva rilasciato una dichiarazione in cui avvertiva del pericolo rappresentato dal dispiegamento di forze della RSF nella città di Marawi (o Merowe), situata vicino a una base aerea dell'esercito nello Stato settentrionale (Northern State), senza un adeguato coordinamento con l'esercito.

Tensioni da mesi

L'attrito fra esercito e paramilitari si sta aggravando da mesi, con differenze evidenti nei recenti scambi e controdichiarazioni da entrambe le parti. Il generale Mohamed Hamdan «Hemedti» Dagalo, comandante delle RSF e vicepresidente del Consiglio sovrano, aveva pubblicamente respinto atti compiuti il 25 ottobre scorso dal presidente dello stesso Consiglio e comandante in capo dell'esercito, il tenente generale Abdel-Fattah al-Burhan, definendoli un «colpo di Stato».

Di recente erano emerse divergenze anche sul processo politico per una transizione alla democrazia basato sull'accordo-quadro firmato il 5 dicembre scorso, in particolare sulle questioni della sicurezza e della riforma militare. I leader dell'esercito sudanese vorrebbero infatti integrare rapidamente le RSF nei propri ranghi mentre Dagalo vorrebbe un calendario che potrebbe durare fino a dieci anni.

L'RSF, inoltre, vorrebbe essere sottoposta a una guida civile, riforma che l'esercito rifiuta, e chiede la rimozione di tutti gli elementi dei Fratelli Musulmani dalle forze armate come prerequisito per la riforma.

Le dispute tra le due parti su queste e altre questioni stanno ritardando la firma di un accordo finale per passare a un governo civile che era prevista per il primo aprile scorso.

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