Taiwan 35 anni fa i fatti di Tienanmen, Lai Ching-te: «Le azioni cinesi non vengono dimenticate»

SDA

4.6.2024 - 07:20

Piazza Tiananmen a Pechino
Piazza Tiananmen a Pechino
Keystone

La repressione di piazza Tienanmen a Pechino da parte del Governo cinese non scomparirà «nel torrente della storia», ha detto oggi il nuovo presidente taiwanese Lai Ching-te in occasione del 35esimo anniversario dell'evento.

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«I ricordi del 4 giugno non scompariranno nel torrente della storia e continueremo a lavorare duramente per mantenere viva questa memoria storica» per «tutti coloro che tengono alla democrazia cinese», ha scritto Lai su Facebook.

«Poiché questo ricorda che la democrazia e la libertà non sono facili da raggiungere, dobbiamo rispondere all'autocrazia con la libertà e affrontare l'ascesa dell'autoritarismo con coraggio», ha aggiunto il leader taiwanese.

Il 4 giugno del 1989 la Cina inviò truppe e carri armati contro i manifestanti pacifici e pro-democrazia nella piazza centrale di Pechino per porre fine a settimane di proteste che chiedevano un cambiamento politico. Centinaia di persone, anche più di mille secondo alcune stime, furono uccise.

L'argomento è particolarmente delicato per i leader comunisti cinesi e ogni menzione della repressione è severamente censurata nel Paese asiatico. Molti giovani cinesi oggi non sono consapevoli di questa parte della storia cinese a causa di tale censura.

A Taipei una veglia annuale è prevista per oggi alle 18:40 ora locale al memoriale di Chiang Kai-shek. La Cina ritiene che Taiwan sia una delle sue province, che non è ancora riuscita a riunificare nel suo territorio dopo la fine della guerra civile e l'avvento al potere dei comunisti a Pechino nel 1949. La Cina ha accusato Lai di spingere l'isola verso la «guerra», accusandolo di essere un «pericoloso separatista».