USA Trump spara a zero nel suo primo comizio: «Biden è un disastro, riprendiamoci l'America»

SDA

16.1.2022 - 23:51

L'ex presidente Donald Trump suona la carica e lancia la corsa repubblicana alla riconquista degli Stati Uniti. Per il suo primo comizio dell'anno il tycoon sceglie Florence, in quell'Arizona simbolo – a suo avviso – del voto rubato del 2020, quello che gli ha strappato la Casa Bianca.

Donald Trump è apparso, osannato dalla folla, senza la sua ormai tradizionale cravatta rossa.
Donald Trump è apparso, osannato dalla folla, senza la sua ormai tradizionale cravatta rossa.
DPA

Ad accoglierlo è stato un bagno di folla: migliaia di sostenitori muniti di striscioni «Trump 2024 or Before» e bandiere «Let's go Brandon» – frase in codice popolare fra i sostenitori dell'ex presidente che sta per «Fuck Joe Biden» – lo hanno atteso per ore e non sono rimasti delusi.

L'ex presidente per oltre novanta minuti ha dato vita a un vero e proprio show durante il quale non ha risparmiato niente e nessuno. «Biden è un disastro: ha umiliato l'America sul palcoscenico internazionale. Vladimir Putin gioca con gli Stati Uniti», ha tuonato il tycoon definendo l'attuale inquilino della Casa Bianca e i democratici «incapaci e incompetenti».

Da «Big Pharma» al «virus cinese»

Trump si è scagliato tra l'altro contro le politiche della sinistra sull'immigrazione e sulla criminalità, e soprattutto sull'obbligo dei vaccini contro il Covid.

«Invece di lasciarci tornare a vivere, ci vogliono intimidire con i loro obblighi sui vaccini mentre Big Pharma si arricchisce. Devono lasciar stare i nostri figli», ha detto spingendosi fino a denunciare le discriminazioni contro i «bianchi» nelle vaccinazioni e nelle cure contro quello che ha continuato a chiamare «il virus cinese», di cui Pechino è responsabile e deve pagare.

L'ex presidente quindi ha puntato il dito contro il responsabile per eccellenza: «Anthony Fauci il re». L'attacco contro il superesperto americano è stato accolto con un tripudio dal pubblico, dal quale si è alzato il coro «Lock Him Up», arrestatelo.

«La vera insurrezione il 3 di novembre»

I democratici, secondo la narrativa trumpiana, «stanno distruggendo il paese» e «sono guidati da uno spirito sinistro di fascismo di sinistra. Perché non stanno indagando sulle elezioni del 2020? La vera insurrezione è stata l'Election Day del 3 novembre», non il 6 gennaio, ha attaccato ancora il tycoon, descrivendo come «perseguitati che stanno vivendo un inferno» i fermati per l'assalto al Congresso.

Evocando l'ipotesi che ci sia stata l'Fbi dietro alla rivolta, Trump se l'è presa con l'agente di polizia che, quel 6 gennaio, uccise Ashli Babbitt: un «drogato fuori controllo», una «disgrazia». E non ha risparmiato neanche il suo partito, prendendo di mira i nemici interni Liz Cheney e Mitch McConnell.

Prevedendo un buon 2022 a prescindere dall'inizio nero per gli Stati Uniti, Trump ha poi gettato uno sguardo al futuro senza però scoprire le carte, ovvero senza sciogliere le riserve sulla sua possibile candidatura nel 2024. «Dall'Arizona parte un'onda rossa: ci riprenderemo il Congresso e nel 2024 ci riprenderemo la Casa Bianca», ha annunciato.

Torna il «Make America Great Again»

«Ora basta prendere lezioni di scienza da un partito che ci dice che gli uomini sono donne, che le donne sono uomini e che i bambini possono essere uccisi dopo la nascita», ha scandito fra gli applausi.

«Dopo tutto quello che Biden ha fatto, c'è un'unica cosa che noi possiamo fare, ovvero Make America Great Again. E – ha concluso tornando a cavalcare un tema a lui caro, il divieto per i transgender degli sport femminili – vieteremo agli uomini di partecipare agli sport per donne. Ora basta, quando è troppo è troppo».

SDA