La lotta ai cartelli della droga è utile anche nella battaglia al coronavirus, afferma il presidente americano Donald Trump nella sua conferenza stampa.
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Nel bel mezzo dell'emergenza coronavirus Donald Trump lancia una maxi-operazione antidroga per «difendere gli americani» da chi vuole approfittare della crisi per far entrare negli Stati Uniti droghe illegali.
L'obiettivo è fermare «attori maligni», come il presidente del Venezuela Nicolas Maduro che con la droga finanzia il suo regime, spiega il presidente americano affiancato dal ministro della giustizia William Barr e dal capo del Pentagono Mark Esper.
«Dobbiamo evitare che la droga arrivi ai nostri confini. Molte organizzazioni criminali vogliono capitalizzare sull'attuale emergenza», sostiene il segretario della difesa. Gli fa eco Barr: «distruggere i cartelli messicani deve restare la nostra priorità».
La lotta ai cartelli è utile anche nella battaglia al coronavirus, aggiunge Trump ammettendo di avere allo studio restrizioni ai voli aerei nelle aree più colpite dal coronavirus, fra le quali New York e Miami. Si tratta, mette in evidenza, di una decisione comunque difficile: un divieto dei voli nazionali, uno stop di tutti i voli di ogni compagnia aerea è una «decisione brutale».
«Come vi ho detto ci sono giorni difficili davanti a noi, ci saranno un paio di settimane orribili a partire fra pochi giorni», afferma quindi il presidente. «Ci stiamo preparando al peggio, perché sfortunatamente è quello a cui dobbiamo guardare», aggiunge sottolineando che l'arma più forte del paese «è lo spirito della sua gente».
Intanto secondo i dati della John Hopkins University il coronavirus ha finora causato 5'116 morti negli Stati Uniti. Gli Usa sono il paese con il maggior numeri di casi: 215'417. le persone guarite sono 8'566. Lo stato di New York è quello più colpito, seguito dal New Jersey e dalla California, anche se nuovi focolai si hanno in Louisiana e in Michigan.
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