Discorso in TVPer Trump al confine con il Messico «serve subito una barriera»
ATS / pab
9.1.2019 - 07:18
Al confine con il Messico c'è una «crisi umanitaria e di sicurezza». Con queste frasi si è rivolto ieri sera Donald Trump agli statunitensi per spiegare come mai il muro sia essenziale. Per la speaker della Camera Nancy Pelosi Trump dovrebbe smettere di «tenere in ostaggio il paese».
Un discorso di otto minuti, in cui il presidente americano non si è spinto a dichiarare l'emergenza nazionale, uno strumento controverso che gli avrebbe attirato una nuova pioggia di critiche.
«L'immigrazione illegale e non controllata fa male agli statunitensi. Dobbiamo agire subito», ha detto Trump dallo Studio Ovale. «Quando ho giurato per diventare presidente mi sono impegnato e determinato a proteggere il paese e questo è quello che farò», ha aggiunto il presidente.
Perché dallo Studio Ovale?
Definendo la richiesta di 5,7 miliardi di dollari per la sicurezza al confine «solo una questione di buon senso», Trump ha spronato la politica ad agire per approvare il budget e porre fine allo shut down.
I discorsi dallo Studio Ovale sono il formato più ufficiale che un presidente può usare per rivolgersi al Paese: il primo a parlare dallo Studio Ovale fu Harry Truman nel 1947. John F. Kennedy lo usò per la crisi dei missili con Cuba nell'ottobre del 1962. George W. Bush per gli attentati alle Twin Tower, le Torri Gemelle, a New York, l'11 settembre 2001.
Critiche respinte
Nancy Pelosi e Chuck Schumer respingono seccamente le critiche. «Donald Trump la smetta di tenere in ostaggio gli americani e riapra il Governo», tuona la speaker della camera.
Le fa eco il leader dei democratici in Senato: il «confine può essere sicuro senza un muro inutile e costoso», dice affiancato da Pelosi. «Trump deve mettere fine allo shutdown ora. Il presidente continua a far leva sulla paura e non sui fatti. Sulle divisioni e non sull'unità» aggiunge Schumer, criticando l'uso da parte di Trump dello Studio ovale per parlare alla nazione.
«I presidenti hanno usato lo Studio ovale per affrontare» problemi nobili, mentre "questo presidente lo usa per creare una crisi, instillare paura e distrarre l'attenzione dalle difficoltà della sua amministrazione» mette in evidenza Schumer, osservando come a guidare le scelte sull'immigrazione dovrebbero essere i principi incarnati dalla «Statua della Libertà, non da un muro».
Prima di diventare il 45esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha trascorso la vita occupandosi dei suoi fruttuosi affari e diventando anche un celebre personaggio televisivo. Nato nel quartiere Queens di New York il 14 giugno 1946, è figlio di un padre di origini tedesche e di una madre con ascendenti scozzesi.
Immagine: Keystone
Ha sposato nel 1977 Ivana Zelnickova, atleta e modella cecoslovacca. Da lei avrà tre figli: Donald Junior, Ivanka e Eric. Il divorzio arriva nel 1992. Un anno dopo Donald Trump si presenta per la seconda volta all’altare: al suo fianco l’attrice Marla Maples. Dalla loro unione nascerà Tiffany. La coppia divorzia nel 1999. Risalgono al 2005 le terze nozze, con Melania Knauss (nella foto), modella di origini slovene, che un anno dopo partorirà Barron.
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Trump comincia molto giovane a lavorare nell’impresa del padre, nel settore immobiliare. All’inizio degli anni Settanta, prende in mano l’azienda: nel 1978 centra il primo grande affare, con l’acquisto del Commodore Hotel a New York, che ristruttura grazie ad un prestito.
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Sempre nel 1978 ottiene il permesso di costruire la celebre Trump Tower, la torre di 58 piani situata a Midtown. L’immobile sarà inaugurato nel 1983. Tre anni più tardi, Trump restaura la celebre pista di pattinaggio Wollman Rink a Central Park. Nel 1988 acquista per 400 milioni di dollari il Plaza Hotel e lo affida in gestione alla moglie di allora, Ivana.
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Nel 1985 Donald Trump compra la residenza di lusso Mar-a-Lago per la somma di 5 milioni di dollari (ai quali se ne aggiungono altri 3 per gli arredi). Essa diventerà la sua residenza invernale. Negli anni Ottanta l’imprenditore si lancia anche nel settore dei casinò, in particolare ad Atlantic City.
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La sua Trump Organization gestisce anche numerosi campi da golf, non soltanto negli Stati Uniti. Lui stesso si reca regolarmente in una delle strutture per qualche colpo sul green.
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Proprio lo sport, d’altra parte, è stato un altro dei suoi «asset» d’investimento. Nel 1983 ha comprato la squadra di football americano dei Generals di New York. Ha anche organizzato numerosi incontri di pugilato, nonché il Tour de Trump, corsa ciclistica che avrebbe voluto facesse concorrenza al Giro d’Italia e al Tour de France. Il progetto è tuttavia abbandonato dopo la seconda edizione.
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Trump è stato anche proprietario di alcuni concorsi di bellezza, come Miss Universo. Ed ha creato nel 1999 un’agenzia per modelle, la Trump Model Management.
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Nel 1989 ha anche lanciato la compagnia aerea Trump Shuttle, riservata ad una clientela di lusso, che però non ha avuto grande successo.
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Nel 2005 decide di creare un istituto di formazione professionale, chiamato Trump University LLC, proponendo in particolare corsi focalizzati sul settore immobiliare. Ne nasce una lunga controversia legale, con lo Stato di New York che gli intima di ritirare il termine «università» dal nome, in quanto inappropriato. La struttura viene dunque ribattezzata Trump Entrepreneurial Institute. Ma le istituzioni lo citano ugualmente in giudizio e chiedono che al miliardario vengano comminate delle sanzioni. Anche alcuni ex studenti domandano dei risarcimenti. La vicenda si chiude nel 2016, grazie a degli accordi stragiudiziali tra le parti.
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Nella classifica stilata da Forbes dei cittadini americani più ricchi, il patrimonio di Donald Trump era valutato nel 1982 a 200 milioni di dollari. Il 26 giugno 2015, in occasione dell’annuncio della propria candidatura alla Casa Bianca, il magnate ha pubblicato un documento nel quale stima il valore del suo impero a oltre 8,7 miliardi di dollari.
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In questa immagine, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è in compagnia della figlia Ivanka, anche lei imprenditrice, oltreché modella e personaggio televisivo. Nel 2009 ha sposato Jared Kushner; dall’unione dei due sono nati tre nipoti del miliardario americano: Arabella Rose, Joseph Frederick e Theodore.
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Nel 2004 Trump è diventato produttore esecutivo del reality show televisivo The Apprentice, nel quale dei candidati si affrontavano per ottenere un posto da dirigente in una delle società del gruppo. Il programma ha un grande successo negli Usa ed è stato seguito da una sorta di spin-off, chiamato The Celebrity Apprentice. Dagli anni Ottanta, il nome di Trump è anche legato al wrestling, lotta a metà tra lo sport e lo spettacolo particolarmente in voga all’epoca negli Usa e non solo.
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Dopo un'aspra campagna elettorale, il 9 novembre 2016 Trump diventa il Presidente eletto. Da quel momento si apre un nuovo capitalo nella vita dell'imprenditore americano.
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Donald Trump al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Donald Trump con la moglie Melania al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Donald Trump con la sua famiglia al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Donald Trump con la figlia Ivanka al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Donald Trump al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Donald Trump con la moglie Melania al seggio elettorale a New York, 8 novembre 2016.
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Melania Trump e Donald Trump a Wilmington, 5 novembre 2016.
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Melania Trump e Donald Trump a Wilmington, 5 novembre 2016.
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