Usa 2020Trump preme su Pence, «se ci aiuti vinciamo la presidenza»
SDA
6.1.2021 - 08:28
Donald Trump continua il pressing su Mike Pence perché ribalti il voto del collegio elettorale quando oggi a Wahington presiederà la seduta in cui il Congresso deve certificare la vittoria di Joe Biden.
«Se il vicepresidente Joe Biden ci aiuterà, vinceremo la presidenza. Molti Stati vogliono decertificare l'errore che hanno fatto nel certificare incorrettamente e anche fraudolentemente numeri in un processo non approvato dalle loro legislature statali (come deve essere). Mike, mandali indietro!», ha twittato.
Il Congresso si riunisce oggi in seduta plenaria alle 13 (le 19 in Svizzera) sotto la presidenza di Mike Pence per certificare i voti del collegio elettorale, che ha decretato la vittoria di Joe Biden con 306 voti contro i 232 di Donald Trump.
Una dozzina di senatori, guidati dall'ex candidato presidenziale Ted Cruz, e decine di deputati repubblicani hanno preannunciato di voler contestare i voti nei sei Stati più contesi, quelli dove il presidente uscente ha presentato invano ricorsi invocando brogli di massa non provati: Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Georgia, Arizona, Nevada.
La procedura prevede che, se almeno un deputato e un senatore presentano una obiezione scritta, il Congresso interrompe la riunione e le due camere la discutono separatamente per un massimo di due ore prima di votarla. Per ribaltare l'esito occorre il consenso di entrambi i rami del parlamento e, dato che la Camera è controllata dai democratici, ogni iniziativa è destinata al fallimento ma seminerà confusione e ritardi. La proclamazione della vittoria di Biden potrebbe slittare a tarda notte (giovedì mattina in Svizzera).
Intanto, il presidente eletto Joe Biden parlerà oggi sull'economia dalla sua Wilmington, Delaware. Lo rende noto il suo staff. Donald Trump ha invece annunciato su Twitter che alle 11 (le 17 in Svizzera) parlerà all'Ellipse, il grande parco a sud della Casa Bianca, al raduno «Save America», la manifestazione di protesta contro quelle che continua a definire infondatamente elezioni fraudolente. «Grande folla», ha cinquettato.