Donald Trump scende tra i repubblicani evangelici al grido di «Dio, patria e famiglia» e viene accolto come l'unico vero candidato del partito alla presidenza per il 2024.
Trump durante il discorso a Washington.
L'ex vice presidente statunitense Mike Pence.
L'uomo d'affari e scrittore di best-seller Vivek Ramaswamy.
L'ex Governatore dell'Arkansas Asa Hutchinson.
Il senatore della Carolina del Sud Tim Scott.
L'ex governatore del New Jersey Chris Christie.
Il governatore della Florida Ron DeSantis.
I candidati repubblicani che Trump dovrà battere per la nomination 2024
Trump durante il discorso a Washington.
L'ex vice presidente statunitense Mike Pence.
L'uomo d'affari e scrittore di best-seller Vivek Ramaswamy.
L'ex Governatore dell'Arkansas Asa Hutchinson.
Il senatore della Carolina del Sud Tim Scott.
L'ex governatore del New Jersey Chris Christie.
Il governatore della Florida Ron DeSantis.
«Incriminano me per attaccare voi, provano a silenziare me per silenziare voi», esordisce l'ex presidente di fronte a oltre 3.000 sostenitori riuniti all'Hilton di Washington per il galà che chiude l'annuale 'Faith & Freedom Coalition's Road to Majority Policy Conference'.
Il copione del tycoon è quello degli ultimi comizi – da «Biden corrotto e peggior presidente della storia Usa» alla giustizia «manipolata» che ha lanciato una «caccia alle streghe nei sui confronti» – ma vista la platea e considerato che l'intervento coincide con il primo anniversario della scioccante sentenza della Corte Suprema che ha di fatto abolito il diritto all'interruzione di gravidanza a livello nazionale ci sono molti riferimenti a fede, religione e aborto.
Nei giorni scorsi sul palco della conferenza si sono alternati tutti gli avversari interni di Trump: dall'ex vice presidente Mike Pence, che ha perorato la causa per un divieto nazionale all'interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana, al governatore della Florida Ron DeSantis fino all'ex governatore del New Jersey Chris Christie che è stato fischiato per aver osato attaccare il tycoon.
«Con me presidente Mosca non avrebbe invaso l'Ucraina››
L'ex presidente ha provocato i suoi rivali chiedendo al pubblico entusiasta se «anche gli altri candidati avessero avuto un'accoglienza del genere». Trump ha anche parlato di politica estera, senza tuttavia commentare direttamente la crisi in Russia. «Con me presidente Mosca non avrebbe invaso l'Ucraina e la Cina non parlerebbe in questi termini di Taiwan», ha dichiarato.
E ancora: «Se fossi io presidente darei alla Cina 24 ore di tempo per togliere le sue spie da Cuba», ha insistito a proposito della notizia dei giorni scorsi di unità di intelligence di Pechino sull'isola caraibica. «Biden non è in grado di fare nulla», ha attaccato l'ex presidente.
Sull'argomento del giorno, la quasi avanzata del gruppo mercenario Wagner su Mosca, poco prima aveva scritto un criptico post sul suo social media Truth avvertendo di « fare attenzione a quello che vi augurate, il prossimo potrebbe essere molto peggio!», con la parola «next» che probabilmente si riferiva ad un eventuale successore di Vladimir Putin.
La questione dell'aborto
Infine la questione cruciale per gli evangelici repubblicani presenti, l'aborto.
«Sono il presidente più pro-life della storia Usa e anche il primo che ha partecipato ad una marcia contro l'aborto qui a Washington», ha rivendicato Trump presentandosi come il leader che ha aperto la strada alla storica sentenza del massimo tribunale americano.