Stati Uniti Trump trema, possibile incriminazione per le carte segrete

SDA

6.6.2023 - 16:49

L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump (foto d'archivio)
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump (foto d'archivio)
Keystone

Sale la pressione su Donald Trump. Mentre la campagna elettorale inizia a entrare nel vivo, l'ex presidente trema per la possibile incriminazione per le carte segrete trovate a Mar-a-Lago.

6.6.2023 - 16:49

I legali del tycoon hanno incontrato ieri il procuratore speciale Jack Smith che sta indagando sui documenti classificati sequestrati dall'FBI nella residenza in Florida di Trump.

Un incontro che, secondo gli osservatori, implica che una decisione sulla possibile incriminazione di Trump è vicina, forse già in settimana, come ipotizzato da diversi commentatori.

Trump potrebbe essere incriminato in base al Presidential Record Act, secondo il quale i documenti presidenziali sono proprietà federale e devono essere consegnati agli Archivi Nazionali quando un presidente lascia la Casa Bianca.

Trump ha invece portato via alcuni documenti e quando gli Archivi Nazionali si sono resi conti delle mancanze hanno chiesto all'ex presidente di rimediare. Ne è seguito un lungo confronto, poi sfociato nella perquisizione dell'FBI a Mar-a-Lago lo scorso agosto.

«Sono una punizione»

«I marxisti e i fascisti del Dipartimento di Giustizia e dell'FBI se la stanno prendendo con me a un livello e una velocità mai vista prima in questo Paese e io non ha fatto nulla di sbagliato. Joe Biden ha tenuto (e tiene) migliaia di documenti e non vuole restituirli. A lui non succede nulla. Mike Pence è stato correttamente esonerato. Io ho un procuratore diverso, uno che odia Trump».

Trump non nasconde la sua ira su Truth in merito alla possibile incriminazione per le carte segrete a Mar-a-Lago, che potrebbe arrivare a giorni.

L'ex presidente se la prende contro tutte le indagini in corso sulla sua condotta: «se la prendono con me come punizione per il fatto che i repubblicani in Congresso se la prendono con loro. La differenza è che loro hanno commesso crimini e io no».

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