Le autorità indonesiane in un primo momento indicato che l'onda non si trattava di uno tsunami ma di un'alta marea, invitando la popolazione alla calma.
Secondo l'Agenzia indonesiana per la lotta contro le catastrofi naturali, il numero delle vittime e l'importanza dei danni sono destinati ad aumentare.
Le autorità hanno avvertito gli abitanti e i turisti delle zone costiere attorno allo stretto della Sonda di non avvicinarsi alle spiagge e che l'allarme rimane in vigore fino a martedì.
Le prime immagini diffuse dalle televisioni locali mostrano strade bloccate dai detriti delle case devastate dallo tsunami, auto e alberi capovolti.
Il vulcano è entrato in eruzione poco dopo le 21h00 locali e lo tsunami ha colpito le coste 30 minuti più tardi, secondo l'Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica d'Indonesia (archivio).
Anak ("figlio" in indonesiano ndr) Krakatoa è una piccola isola vulcanica che è emersa dalle acque mezzo secolo dopo l'eruzione mortale del Krakatoa nel 1883, in cui morirono almeno 35'000 persone. Anak è uno dei 127 vulcani in attività in Indonesia. (archivio)
Le autorità indonesiane in un primo momento indicato che l'onda non si trattava di uno tsunami ma di un'alta marea, invitando la popolazione alla calma.
Secondo l'Agenzia indonesiana per la lotta contro le catastrofi naturali, il numero delle vittime e l'importanza dei danni sono destinati ad aumentare.
Le autorità hanno avvertito gli abitanti e i turisti delle zone costiere attorno allo stretto della Sonda di non avvicinarsi alle spiagge e che l'allarme rimane in vigore fino a martedì.
Le prime immagini diffuse dalle televisioni locali mostrano strade bloccate dai detriti delle case devastate dallo tsunami, auto e alberi capovolti.
Il vulcano è entrato in eruzione poco dopo le 21h00 locali e lo tsunami ha colpito le coste 30 minuti più tardi, secondo l'Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica d'Indonesia (archivio).
Anak ("figlio" in indonesiano ndr) Krakatoa è una piccola isola vulcanica che è emersa dalle acque mezzo secolo dopo l'eruzione mortale del Krakatoa nel 1883, in cui morirono almeno 35'000 persone. Anak è uno dei 127 vulcani in attività in Indonesia. (archivio)
L'onda di tsunami ha devastato le spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia, ha causato almeno 222 morti e 28 dispersi. I feriti sono 843 feriti. Per il momento non vi è notizia di vittime svizzere. Perché non è arrivata allerta? Le spiegazioni di un esperto.
Il numero delle vittime "crescerà sicuramente", ha ammonito il presidente indonesiano Joko Widodo, mentre i soccorritori sottolineano che molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte. "La rappresentanza elvetica a Giakarta è in contatto con le competenti autorità indonesiane", ha fatto sapere un portavoce a del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). "Al momento il DFAE non dispone di alcuna informazione riguardante eventuali vittime svizzere", ha aggiunto.
La zona interessata dallo tsunami in Indonesia non è una meta del turismo di massa, ha spiegato Prisca Huguenin, portavoce dell'agenzia di viaggi Hotelplan. La regione è visitata più che altro da viaggiatori individuali. Hotelplan non ha clienti sul posto.
La massa d'acqua ha distrutto decine di abitazioni e danneggiato "seriamente" 9 hotel. Le autorità indonesiane hanno diramato una allerta invitando gli abitanti dell'area a "stare lontani dalle spiagge". Il capo dell'agenzia meteorologica, Rahmat Riyono, teme che sia "possibile un altro tsunami" poiché quello di ieri "è stato provocato da un'eruzione del vulcano Anak-Krakatau", e dall'alta marea.
Perché non è arrivata allerta?
Non è stato possibile attivare il sistema di allerta rapida per lo tsunami che ha colpito l'Indonesia perché a generarlo non è stato un terremoto, ma una frana probabilmente legata a un'eruzione vulcanica.
"I sistemi di allerta funzionano per i maremoti generati dai terremoti", ha spiegato all'agenzia Ansa il vulcanologo Pier Giorgio Scarlato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vuclanologia (Ingv).
"Quando ci sono eruzioni vulcaniche - ha aggiunto - il magma che risale dalle profondità può generare terremoti, ma nella maggior parte dei casi provoca una deformazione della struttura del vulcano, rendendone i versanti instabili e innescando la formazione di frane". Sembra essere questa la dinamica dello tsunami che ha colpito le coste dell'Indonesia.
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