Crisi economica Alla Tunisia 900 milioni dall'UE, 100 per il problema migratorio

SDA

11.6.2023 - 17:04

Confrontata a una grave crisi, «sosterremo la Tunisia dal punto di vista economico. L'Ue sta considerando un piano di assistenza macro-finanziaria non appena sarà trovato un accordo» con il Fondo monetario internazionale, «che è necessario. Siamo pronti a mobilitare oltre 900 milioni di euro», ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella dichiarazione congiunta Ue-Tunisia.

Da sinistra, il primo ministro olandese Mark Rutte, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente tunisino Kais Saied e il premier italiano Giorgia Meloni si incontrano a Tunisi, domenica 11 giugno 2023. Il presidente della Tunisia ospita i leader di Italia, Paesi Bassi e Unione Europea per colloqui volti a spianare la strada a un salvataggio internazionale. I leader europei vogliono riportare la stabilità in un Paese che è diventato una delle principali fonti di migrazione verso l'Europa.
Da sinistra, il primo ministro olandese Mark Rutte, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente tunisino Kais Saied e il premier italiano Giorgia Meloni si incontrano a Tunisi, domenica 11 giugno 2023. Il presidente della Tunisia ospita i leader di Italia, Paesi Bassi e Unione Europea per colloqui volti a spianare la strada a un salvataggio internazionale. I leader europei vogliono riportare la stabilità in un Paese che è diventato una delle principali fonti di migrazione verso l'Europa.
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«Come passo immediato, potremmo fornire subito un ulteriore sostegno al bilancio fino a 150 milioni di euro», ha aggiunto. In precedenza la presidente della Commissione europea ha incontrato al Palazzo presidenziale di Cartagine il presidente tunisino Kais Saied assieme alla premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte.

«Con la Tunisia ci unisce molto di più della posizione geografica, ci unisce la storia. È nel nostro comune interesse rafforzare le relazione e investire nella stabilità e nella prosperità del paese», ha sottolineato la von der Leyen.

Collaborazione proficua per tutti

«Riteniamo che vi sia un enorme potenziale per generare benefici tangibili per l'Ue e la Tunisia – si legge nella la dichiarazione congiunta -. Il partenariato globale coprirebbe le seguenti aree: rafforzamento dei legami economici e commerciali; un partenariato energetico sostenibile e competitivo; migrazione; contatti interpersonali.»

«L'Ue e la Tunisia condividono priorità strategiche e in tutti questi settori trarremo vantaggio da una collaborazione più stretta».

La dichiarazione prevede poi che «nell'ambito del nostro lavoro congiunto sulla migrazione, la lotta contro la migrazione irregolare da e verso la Tunisia e la prevenzione delle perdite di vite umane in mare, è una priorità comune che comprende la lotta ai contrabbandieri e ai trafficanti di esseri umani, il rafforzamento della gestione delle frontiere, la registrazione e il rimpatrio nel pieno rispetto dei diritti umani».

«L'Ue e la Tunisia hanno un ampio interesse nel bloccare la cinica attività dei trafficanti di migranti. Noi sosterremo la Tunisia con cento milioni di euro» per la sorveglianza delle frontiere marittime e le attività Sar (Search and Rescue, ricerca e soccorso).

Meloni molto soddisfatta

La Meloni ha dichiarato che «siamo molto soddisfatti della dichiarazione congiunta dell'Ue e della Tunisia adottata oggi. È un passo molto importante. Abbiamo un'importante finestra di opportunità». Ha quindi spiegato che «vogliamo arrivare al Consiglio europeo di fine giugno con un memorandum d'intesa già firmato tra Ue e Tunisia».

La premier ha inoltre annunciato che «siamo pronti ad organizzare una conferenza internazionale su migrazione e sviluppo della quale abbiamo parlato con il presidente Saied. Questa sarà un'ulteriore tappa di questo percorso».

Da parte sua Rutte ha detto di essere «concordo con la presidente von der Leyen» che il rafforzamento del partenariato con la Tunisia «deve essere fatto in pieno accordo con i diritti umani».