Guerra Un altro drone ucraino contro una base militare russa, tre morti

ATS / sam

26.12.2022 - 13:10

In questa immagine tratta da un video fornito dal servizio stampa del Ministero della Difesa russo, un bombardiere strategico Tu-95 delle forze aeree russe si prepara a decollare dalla base aerea a Engels, vicino al fiume Volga, in Russia.
In questa immagine tratta da un video fornito dal servizio stampa del Ministero della Difesa russo, un bombardiere strategico Tu-95 delle forze aeree russe si prepara a decollare dalla base aerea a Engels, vicino al fiume Volga, in Russia.
AP

Tre persone sono morte in un attacco di un drone ucraino a un aeroporto militare nella regione russa di Saratov. Stando al Ministero della Difesa russo, però, le difese aeree di Mosca avrebbero sventato l'attacco.

26.12.2022 - 13:10

«Il veicolo aereo senza pilota ucraino si stava avvicinando all'aeroporto di Engels a bassa quota», si legge in un comunicato citato dall'agenzia Tass. «Tre membri del servizio tecnico russo allo scalo hanno subito ferite mortali a causa della caduta di frammenti di drone», ha aggiunto il dicastero.

«Il 26 dicembre intorno all'1:35 ora di Mosca (le 23.35 di ieri in Svizzera) un veicolo aereo ucraino senza pilota è stato abbattuto mentre si avvicinava a bassa quota alla base aerea militare Engels, nella regione di Saratov», scrive il Ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

«In conseguenza della caduta di pezzi del drone abbattuto, tre tecnici militari che si trovavano alla base sono stati feriti mortalmente», continua Mosca, secondo cui nessun aereo russo è stato colpito o danneggiato nell'attacco.

Il 5 dicembre droni ucraini avevano colpito sempre l'aeroporto di Engels e anche un'altra base militare russa nella regione di Ryazan.

I russi posano mine per difendere le posizioni in Ucraina

Intanto le truppe russe in Ucraina da ottobre sono dedite alla posa di mine anticarro e antiuomo, per difendere le posizioni da loro conquistate nell'est e nel sud dell'Ucraina, secondo quanto scrive il ministero della Difesa di Londra citando l'ultimo bollettino dei servizi di intelligence britannici.

I campi minati - si legge nel rapporto, riportato dal Guardian - «costituiscono un ostacolo per truppe addestrate solo quando sono difesi dal fuoco e dalla vigilanza, che al momento sembrano far difetto alle forze russe stanziate nel teatro ucraino. La posa di mine in questo caso, dunque, secondo gli 007 britannici, non sarebbe conforme alle regole di guerra dettate dai manuali russi».

«Almeno 40 attacchi russi con razzi nel giorno di Natale»

Dal canto suo, Kiev denuncia che i russi hanno bombardato con l'artiglieria e compiuto almeno 40 attacchi con razzi contro il territorio dell'Ucraina nel solo giorno di Natale, secondo quanto scrive stamani in una nota lo Stato maggiore militare ucraino, ripreso dal Guardian.

Colpiti dai bombardamenti decine di località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia. Nell'oblast di Kherson sono stati presi di mira soprattutto gli insediamenti sulla riva destra del fiume Dnipro.

E questo, scrive il comando militare ucraino, malgrado la presunta offerta di pace natalizia fatta dal presidente russo, Vladimir Putin.

Kuleba: «Chiediamo che Mosca esca dal Consiglio di sicurezza Onu»

Intanto l'Ucraina prevede di chiedere oggi l'esclusione della Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

«Domani dichiareremo ufficialmente la nostra posizione. Abbiamo una domanda molto semplice: la Russia ha il diritto di rimanere un membro permanente del Consiglio di sicurezza e di far parte dell'Onu?» ha detto Kuleba parlando nella tarda serata di ieri durante una maratona televisiva nazionale in occasione del Natale. «Abbiamo una risposta convincente e ragionata: no, non lo ha», ha affermato.

Il ministro degli Esteri ucraino ha ricordato che la questione del seggio permanente della Russia nel Consiglio di sicurezza dell'Onu - tenuto anche da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Cina - è già in discussione negli ambienti diplomatici.

Affermando che la questione non è ancora stata sollevata nelle conferenze stampa e nelle dichiarazioni pubbliche dei leader statali e di governo, Kuleba ha sottolineato che «a un livello inferiore, le persone si stanno già ponendo la domanda su cosa dovrebbe diventare la Russia per non rappresentare una minaccia per la pace e la sicurezza».

ATS / sam