La promessa era quella di uno spettacolo come l'Ucraina non aveva mai visto prima d'ora e l'obiettivo è stato raggiunto.
Allo stadio olimpico di Kiev il presidente in carica Petro Poroshenko e lo sfidante Vladimir Zelensky si sono affrontati senza esclusione di colpi battendo ognuno il tasto sui rispettivi cavalli di battaglia: da una parte l'inesperienza (del comico) e dall'altra la collusione in un sistema iniquo (dell'oligarca). Il tutto, naturalmente, condito da toni molto coloriti.
Ad aprire le danze, dopo il sorteggio, è stato Zelensky che ha confessato di aver votato per Poroshenko nel 2014 ma di aver commesso, come tutti, un errore. Il suo obiettivo infatti era quello di 'tirare a campare' e «arricchire il suo entourage». «Com'è che un paese povero come l'Ucraina ha il presidente più ricco della sua storia?«, si è chiesto Zelensky prima di calare la sua carta principale. «Io non sono un politico, sono una persona semplice che vuole lottare contro questo sistema: sono il risultato dei suoi errori e spero che lei se ne renda conto».
Ovazione tra il pubblico. Poroshenko invece ha puntato tutto sull'esperienza (la sua), esortando Zelensky a chiarire come pensa di «guidare l'esercito» e «rappresentare l'Ucraina sulla scena internazionale». Il Paese, ha ricordato, è in guerra e presidente «debole» sarà spazzato via dal «nemico Putin».
Il dibattito si è svolto in una Kiev blindata, con 10mila poliziotti dislocati nelle strade. Il comico guida i sondaggi con oltre il 70% dei favori: difficile pensare che le sorti si ribaltino a due giorni dal voto.
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