Politik Ucraina in fiamme, Berlino congela Nord Stream 2

SDA

22.2.2022 - 13:37

La Germania ha sospeso, a sorpresa, l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2. Seguiranno ulteriori sanzioni contro la Russia da parte dell'Occidente nel corsod ella giornata
La Germania ha sospeso, a sorpresa, l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2. Seguiranno ulteriori sanzioni contro la Russia da parte dell'Occidente nel corsod ella giornata
Keystone

È sempre più tesa la tensione in Ucraina dopo l'annuncio di Putin sul riconoscimento del Donbass e l'invio delle truppe, formalmente per una missione di peacekeeping, nella regione.

L'Unione europea lavora a un pacchetto di sanzioni che, secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, saranno «massicce e robuste». E la Germania ha deciso di dare subito un segnale forte, cedendo, almeno temporaneamente, su uno dei progetti sui quali ha più interessi economici: il gasdotto Nord Stream 2.

Lo stesso Scholz ha annunciato il congelamento dell'autorizzazione della rete, non ancora in funzione, che collega la Russia alla Germania. Un messaggio a Mosca ma anche ai 27 che rischiano una spaccatura proprio per gli interessi incrociati sui paletti da mettere alla Russia.

L'Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell si è dimostrato ottimista, dicendosi certo del «voto unanime» che darà il via alle prime sanzioni contro Mosca. Un pacchetto che dovrebbero prevedere, tra l'altro, il blocco dell'export con il Donbass limato in queste ore a Parigi dai ministri degli Esteri dell'Unione europea.

Londra, come ha annunciato il premier Boris Johnson, varerà nel pomeriggio «una raffica» di misure e anche oltreoceano si lavora agli interventi per indebolire finanziariamente Mosca. Il presidente Usa Joe Biden ha già firmato un bando sugli investimenti e le attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell'Ucraina, ma saranno prese a breve nuove misure.

Intanto da Mosca Putin ha assicurato che le forniture di gas continueranno ininterrotte. E stanotte il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nonostante la sterzata di ieri, durante il consiglio di sicurezza dell'Onu ha assicurato di essere ancora disposto a partecipare all'incontro con il segretario di Stato Usa Blinken fissato per giovedì a Ginevra.

Mentre dal terreno arriva la notizia di due soldati ucraini rimasti uccisi nei bombardamenti e 90mila civili che, secondo Mosca, stanno lasciando il Donbass per rifugiarsi in Russia.

Il ministro della Difesa di Kiev si è rivolto direttamente ai militari: «Ci attendono prove difficili – ha detto – ci saranno delle perdite, ma vinceremo senza dubbio».