Ucraina Ucraina: muore un'altra giornalista, Pulitzer ai reporter ucraini

SDA

10.5.2022 - 19:31

Non solo civili e militari. La guerra, come sempre, miete vittime anche tra i giornalisti. L'ultima, in ordine di tempo, si chiama Oksana Gaidar, reporter e blogger ucraina rimasta uccisa dalle bombe vicino a Kiev, insieme alla madre Lydia.

La città di Kiev, qui in una foto di martedì 15 marzo, è blindata.
La città di Kiev, qui in una foto di martedì 15 marzo, è blindata.
KEYSTONE

Keystone-SDA

La sua morte risale a un mese fa, ma è stata resta nota proprio nel giorno in cui il Pulitzer ha deciso di assegnare un premio speciale ai giornalisti ucraini «per il loro coraggio e il loro impegno» nel raccontare la guerra.

Gaidar viveva a Mosca insieme al marito e al figlio. Da qui scriveva contro il regime di Putin, criticando le ambizioni imperialiste e l'invasione dell'Ucraina. Lo faceva con lo pseudonimo di Ruda Pani su Twitter.

Il suo ultimo cinguettio, che risale all'11 marzo, raccontava che Shevchenkove era senza luce e internet funzionava male. Gaidar era tornata in Ucraina dopo l'invasione soltanto per stare vicino alla madre.

«È rimasta un'ucraina consapevole e coraggiosa nella tana dell'aggressore, ha subito pressioni, lei e suo marito sono stati intimiditi, mi aveva raccontato. Le ho scritto l'ultima volta il 7 marzo senza riposta, ora so perché», ha raccontato la collega Alla Lazareva in un commento all'Unione dei giornalisti ucraini.

Gaidar si aggiunge alla lunga scia di sangue dei reporter morti in Ucraina: sono tanti, anche se è difficile dire con certezza quanti. Tra loro, solo per citarne alcuni tra gli ucraini, Dealerbek Shakirov e Makysm Levin. Ma la lista comprende anche giornalisti stranieri, come l'americano Brent Renaud.

Per premiare il modo in cui i giornalisti ucraini hanno coperto l'invasione russa, durante l'edizione 2022 dei premi Pulitzer è stata fatta loro una «menzione speciale per il loro coraggio, perseveranza e impegno nel fornire resoconti veritieri».

«Nonostante i bombardamenti e l'occupazione, hanno perseverato per fornire un'immagine precisa di una realtà terribile», ha detto Marjorie Miller, la numero uno del board dei Premi Pulitzer.