Guerra Stoltenberg a Kiev: «Non è troppo tardi perché l'Ucraina vinca»

SDA

29.4.2024 - 22:19

«Un maggior sostegno è in arrivo, gli alleati hanno ascoltato il tuo appello». Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si è rivolto con parole rassicuranti al presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una visita a sorpresa a Kiev.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, a destra, accoglie il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg durante il loro incontro a Kyiv, Ucraina, lunedì 29 aprile 2024.
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, a destra, accoglie il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg durante il loro incontro a Kyiv, Ucraina, lunedì 29 aprile 2024.
KEYSTONE

29.4.2024 - 22:19

Il capo dell'Alleanza atlantica ha garantito che i paesi occidentali forniranno più aiuti militari, e più rapidamente, come chiede il capo dello stato ucraino. E, mentre nell'est del paese le forze russe continuano ad avanzare, si è dichiarato convinto che «non è troppo tardi perché l'Ucraina vinca».

Per garantire la sua sicurezza, tuttavia, Kiev punta ora anche ad un accordo bilaterale con gli Stati Uniti, che recentemente hanno sbloccato un nuovo pacchetto di assistenza militare dal valore di 61 miliardi di dollari (55,7 miliardi di franchi al cambio attuale) dopo mesi di diatribe nel Congresso.

«Stiamo già lavorando su un testo specifico, il nostro obiettivo è rendere questo accordo il più forte di tutti», ha annunciato Zelensky.

Fissare degli obiettivi per i prossimi 10 anni

Il riferimento è ad altre intese simili siglate negli ultimi mesi dall'Ucraina con diversi paesi europei.

Con Washington «l'accordo dovrebbe essere davvero esemplare e riflettere la forza della leadership americana», ha assicurato Zelensky. Con gli Usa ha insistito il presidente, l'Ucraina sta «discutendo le basi concrete di sicurezza e cooperazione» e «per fissare livelli specifici di sostegno per quest'anno e per i prossimi dieci».

Ciò dovrebbe includere «il sostegno militare, finanziario, politico e la produzione congiunta di armi».

Kiev ha fretta perché è in difficoltà

Durante la conferenza stampa con Stoltenberg, Zelensky ha insistito sulla richiesta che «la consegna degli aiuti militari sia più rapida». Un'urgenza dettata per Kiev dalle drammatiche difficoltà con cui deve confrontarsi sul terreno, dove si trova a corto non solo di munizioni ma anche di uomini.

Il capo di Stato maggiore, Oleksandr Syrsky, ha lanciato ieri l'allarme per una situazione che è «peggiorata», con la Russia che «sta attaccando lungo tutta la linea del fronte». Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che «fra gli ucraini al fronte sta crescendo il panico».

I russi continuano ad avanzare

Per il momento l'avanzata russa, ancora limitata, si concentra nell'area del Donbass, nell'est dell'Ucraina.

Le forze di Kiev hanno detto di aver respinto nelle ultime ore «55 tentativi di attacco» nella regione di Donetsk, dove nei giorni scorsi i russi si sono impadroniti di tre villaggi nell'area di Avdiivka, cittadina caduta nelle mani delle truppe di Mosca a febbraio.

E il ministero della difesa russo ha detto che oggi è stato conquistato un altro insediamento, quello di Semenivka.

Stoltenberg ha ammesso che Kiev si trova in questa situazione perché negli ultimi tempi «gli alleati non hanno mantenuto ciò che avevano promesso», e «gli ucraini ne stanno pagando il prezzo». Ma con Zelensky il segretario generale ha anche parlato del possibile ingresso di Kiev nel Patto atlantico.

L'Ucraina mira alla NATO

«Sto lavorando duramente per garantire che l'Ucraina diventi membro della Nato, abbiamo bisogno che tutti gli alleati siano d'accordo», ha detto Stoltenberg. Per poi ammettere che anche in questo caso rimangono delle difficoltà.

«Non mi aspetto che raggiungeremo tale accordo entro il vertice di luglio» a Washington, ha dichiarato.

Ma per Zelensky il futuro del suo paese è nella Nato, perché, ha affermato, «è impossibile immaginare la sicurezza dell'Europa e della comunità euroatlantica senza l'effettiva partecipazione dell'Ucraina».

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