Dopo le alluvioniUn enorme tappeto di rifiuti attraversa la valle bosniaca della Neretva
dpa
13.10.2024 - 17:12
In Bosnia, a causa delle forti piogge torrenziali, l'acqua ha spazzato via intere case. I soccorritori stanno ancora cercando le vittime. L'ambiente dell'intera regione è minacciato da gravi conseguenze.
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13.10.2024, 17:12
14.10.2024, 09:32
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Dopo le devastanti piogge nel sud della Bosnia-Erzegovina, un enorme mucchio di rifiuti galleggia nel fiume Neretva.
Nove giorni dopo il disastro, solo la diga di Grabovica impedisce alla sporcizia di finire più a valle.
Intanto i soccorritori hanno recuperato altri due corpi. Il bilancio delle vittime della tempesta è così salito a 22.
Dopo le forti piogge, le frane e le inondazioni nel sud della Bosnia-Erzegovina, un enorme cumulo di rifiuti galleggia nella valle del fiume Neretva.
Nove giorni dopo il disastro, solo la diga di Grabovica sta impedendo alla sporcizia di finire più a valle. Lo riportano i media bosniaci e croati.
Nell'area del disastro vero e proprio, intorno al villaggio di Donja Jablanica, 40 chilometri a nord di Mostar, sono intanto continuate le operazioni di ricerca e di pulizia, secondo la protezione civile di Mostar.
Negli scorsi giorni i soccorritori hanno recuperato altri due corpi, portando così il numero dei morti in seguito alla tempesta a quota 22.
Il 4 ottobre le acque alluvionali hanno spazzato via intere case. Da allora macerie di edifici, elettrodomestici, pneumatici e rifiuti di ogni genere galleggiano lungo il fiume Neretva.
Un tappeto di rifiuti in un paradiso naturale
La diga di Grabovica si trova a circa dieci chilometri a valle di Donja Jablanica. Esperti e ambientalisti temono gravi conseguenze per la regione se dovesse aprirsi sotto la pressione dei rifiuti accumulati.
L'intera valle della Neretva e il suo estuario sul Mare Adriatico, nella vicina Croazia, sarebbero a rischio.
La valle della Neretva, che si snoda attraverso la Bosnia centrale e meridionale in gole talvolta strette, è considerata un paradiso naturale. Il fiume scorre attraverso la città erzegovese di Mostar, dove è attraversato da un ponte di epoca ottomana alto quasi 20 metri.
Le tracce della tempesta sono ben visibili anche a Mostar. Il pittoresco colore turchese della Neretva ha lasciato il posto a un marrone spento.