New YorkCuomo si scusa in diretta tv: «Ma non mi dimetto»
SDA
3.3.2021 - 21:49
«Non ho mai toccato nessuno in modo inappropriato. Mi scuso se ho fatto sentire qualcuno a disagio». Con la voce tremante, quasi spezzata, Andrew Cuomo si difende dalle accuse di molestie da parte di tre donne.
Keystone-SDA
03.03.2021, 21:49
03.03.2021, 21:59
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Davanti alle telecamere in diretta televisiva rompe il silenzio sullo scandalo che sta minacciando la sua carriera politica: si presenta contrito e senza quell'aura di invincibilità. Ma superata l'iniziale emozione, quasi commozione, ritrova la sua consueta compostezza e respinge seccamente le richieste di dimissioni.
«Non mi dimetto, continuo il lavoro per cui sono stato eletto», dice il governatore dello stato di New York impegnandosi a «collaborare pienamente» con l'indagine indipendente avviata e invitando la politica e il pubblico ad «attendere i fatti» prima di esprimere un giudizio.
Quindi spiega di non essere stato a conoscenza del «disagio causato. Non volevo causare sofferenza a nessuno». I baci e gli abbracci, «di cui troverete centinaia di mie foto, sono un mio modo di salutare per far sentire la gente a proprio agio. L'ho imparato da mio padre», l'italoamericano ex governatore di New York Mario Cuomo, aggiunge.
Scuse al termine di una giornata di fuoco
Le scuse pubbliche e la spiegazione arrivano al termine di giornate di fuoco, in cui il governatore è stato travolto da accuse su più fronti, dall'aver nascosto i numeri reali sui morti per Covid nelle case di cura alle accuse di molestie da parte di tre donne, di cui due ex sue collaboratrici.
Due scandali nell'arco di un breve periodo di tempo che stanno mettendo sotto pressione Cuomo, dal quale anche il suo stesso partito democratico sta prendendo le distanze chiedendo indagini approfondite su accuse «credibili».
Dopo essere rimasto in silenzio per giorni, limitandosi a un asciutto comunicato stampa, un Cuomo contrito decide di uscire allo scoperto approfittando del suo briefing giornaliero sul Covid. Decide di parlare, dice, andando contro il parere dei suoi legali.
Vuole raccontare la sua versione dei fatti, la sua verità: «voglio che i newyorkesi sentano direttamente me su questo. Ho imparato da questa difficile situazione. Sarò migliore alla luce di questa esperienza per me imbarazzante». Un mea culpa che difficilmente però cambierà la sua situazione e lo riporterà alla «gloria» conosciuta con la pandemia.