USA In Michigan Biden alla prova del voto arabo-americano

SDA

26.2.2024 - 18:39

La comunità araba minaccia di boicottare Joe Biden per non aver fermato il "genocidio" di Israele a Gaza. (Foto d'archivio)
La comunità araba minaccia di boicottare Joe Biden per non aver fermato il "genocidio" di Israele a Gaza. (Foto d'archivio)
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Doppio banco di prova martedì nelle primarie presidenziali in Michigan, uno degli stati in bilico decisivi per la Casa Bianca. Per Joe Biden sarà un test sul voto della comunità araba, che minaccia di boicottarlo per non aver fermato il «genocidio» di Israele a Gaza.

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Per Donald Trump invece sarà un esame della sua presa sulla working class del Midwest, in una sfida già stravinta in partenza contro Nikki Haley (oltre il 50% di distanza secondo i sondaggi), che comincia ad essere scaricata da importanti donatori.

Due giorni dopo invece il presidente e il suo predecessore duelleranno a distanza al confine col Messico: il leader democratico intende volare in Texas nello stesso giorno del tycoon per non lasciargli la scena sull'emergenza immigrazione, uno dei temi più caldi della campagna.

Mentre la first lady pare irritata dalle confidenze intime del marito ("la chiave di un matrimonio felice è un buon sesso» è la frase attribuitagli in un libro da una corrispondente del New York Times per la Casa Bianca), il commander in chief sembra avere altre preoccupazioni. In particolare la campagna 'Abandon Biden' lanciata contro di lui dagli arabo-americani, che propongono di non andare a votare o di segnare 'uncommitted' sulla scheda invece che il suo nome.

Le presidenziali del 2020

Nelle presidenziali del 2020 Biden ha sconfitto Trump in Michigan per 154 mila voti, uno scarto del 2,4%. Nello Stato ci sono 300 mila elettori registrati con origini arabe e quattro anni fa il 70% dei 146 mila andati alle urne ha scelto il candidato democratico. Qui c'è anche la 'capitale' Usa del voto islamico, Dearborn, dove il 54% dei 110 mila abitanti è originario del Nord Africa o del Medio Oriente.

Se venissero a mancare questi voti, insieme a quelli dei giovani (anche loro delusi dalla posizione troppo filo israeliana di Biden), il presidente rischierebbe di perdere uno stato chiave, forse determinante per la Casa Bianca. Le comunità arabe sanno di fare il gioco del poco amato Trump ma sono decise a mandare un segnale già nelle primarie, anche in altri stati (alcuni battleground) come Wisconsin, Minnesota, Arizona, Nevada, Florida, Georgia e Pennsylvania.

Biden vuole invertire la rotta

Biden conta su due fattori per invertire la rotta: la prospettiva di una svolta in Medio Oriente e l'endorsement del potente sindacato dell'auto Uaw, con i voti delle tute blu che potrebbero compensare quelli in fuga tra gli arabo-americani. Sara' da vedere però l'appeal di Trump sulla working class, in particolare sugli operai dell'auto di Detroit e dintorni, dopo i suoi attacchi alla svolta elettrica di Biden dipinta come una minaccia all'occupazione.

Intanto il tycoon incassa l'endorsement del numero due dei senatori John Thune, le dimissioni della presidente del comitato nazionale repubblicano Ronna McDaniel – da sostituire con un suo fedelissimo – e lo stop alla Haley del sostegno finanziario della potente rete dei fratelli Koch, l'American For Prosperity Action.