Oltre 200 sostenitoriGli ex di Bush jr, Romney e McCain si schierano con Harris
ns
27.8.2024 - 15:01
Oltre 200 repubblicani che hanno lavorato per l'ex presidente George W. Bush, il senatore Mitt Romney e il defunto senatore John McCain hanno dato il loro appoggio alla candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris.
Keystone-SDA, ns
27.08.2024, 15:01
27.08.2024, 15:21
SDA
In una lettera aperta, hanno ammonito che una seconda presidenza del repubblicano Donald Trump «danneggerà le persone reali e comuni e indebolirà le nostre sacre istituzioni».
Nella missiva scrivono anche che Trump rappresenta una minaccia per gli Stati Uniti e per altri paesi nel mondo, perché lui e il suo «accolito», il compagno di corsa senatore James David Vance (conosciuto come J.D. Vance), «si inchinano a dittatori come (il presidente russo) Vladimir Putin mentre voltano le spalle ai nostri alleati. Non possiamo permettere che ciò accada».
Il gruppo di ex collaboratori di Bush, McCain e Romney aveva pubblicato una lettera simile a sostegno di Joe Biden quando si candidò contro Trump nel 2020. Nella loro nuova lettera pro-Harris gli ex di quei tre noti repubblicani sono stati raggiunti da almeno cinque ex dello staff del defunto presidente George H.W. Bush.
Trump «insostenibile»
Nella lettera, i 238 firmatari scrivono che voteranno per Harris e il suo running mate, il governatore del Minnesota Tim Walz, nonostante le differenze politiche. «Certo, abbiamo molti onesti disaccordi ideologici con la vicepresidente Harris e il governatore Walz», ammettono. «Questo è innegabile. L'alternativa, tuttavia, è semplicemente insostenibile», avvisano.
Tra coloro che hanno firmato la lettera pro-Harris ci sono Jean Becker, capo dello staff di George H.W. Bush; Mark Salter e Chris Koch, ex capi dello staff di McCain; David Nierenberg, responsabile del finanziamento della campagna elettorale di Romney del 2012; e David Garman, sottosegretario all'energia sotto George W. Bush.
Il gruppo ha anche scritto che «i repubblicani moderati e gli indipendenti conservatori negli Stati chiave in bilico» sono stati fondamentali per garantire la vittoria di Biden nel 2020 poiché «hanno messo il paese molto prima del partito» e che devono ancora una volta «prendere una posizione coraggiosa» in queste elezioni e sostenere Harris rispetto a Trump.