USA-RussiaCresce la tensione sull'Ucraina, Biden chiama Putin: «Vediamoci»
SDA
14.4.2021 - 09:26
Mosca deve «allentare le tensioni» che da settimane attanagliano l'Ucraina, finita di nuovo al centro del braccio di ferro tra Russia e Occidente. Biden chiama Putin.
Keystone-SDA
14.04.2021, 09:26
14.04.2021, 09:28
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Di fronte alla notizia di nuove violazioni del cessate il fuoco nel Donbass e del dispiegamento di migliaia di soldati russi non lontano dal confine con l'Ucraina, il presidente statunitense Joe Biden ha telefonato al suo omologo russo Vladimir Putin per chiedergli di evitare nuovi attriti in Europa orientale.
Ma l'inquilino della Casa Bianca ha anche proposto a Putin «un incontro nei prossimi mesi in un Paese terzo per discutere l'intera gamma dei problemi che devono affrontare Stati Uniti e Russia»: si tratterebbe del primo faccia a faccia tra i due da quando Biden è diventato presidente, ma anche di un possibile gesto di distensione dopo i nuovi dissapori suscitati da un'intervista in cui Biden aveva detto di ritenere il leader russo «un assassino».
La Russia risponde a muso duro alla NATO
Il Cremlino da parte sua ha annunciato che i due capi di Stato hanno manifestato «la volontà di proseguire il dialogo nei settori più importanti per la sicurezza mondiale», ma a preoccupare adesso è soprattutto la crisi ucraina. Stando a un nuovo rapporto dell'intelligence americana, la Russia «non vuole un conflitto diretto» con gli Stati Uniti ma «continuerà con i suoi sforzi per destabilizzare l'Ucraina».
«Il considerevole concentramento militare della Russia» non lontano dai confini con l'Ucraina «è ingiustificato, inspiegabile e profondamente preoccupante», ha denunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dichiarando che «la Russia deve porvi fine, fermare le sue provocazioni e ridurre immediatamente l'escalation».
Mosca ha però risposto a muso duro al monito della Nato. Da Severomorsk, dove sorge la principale base della flotta russa del Nord, il ministro della difesa Sergey Shoigu ha dichiarato che Mosca sta adottando delle misure per fare fronte alle «minacce» dell'Alleanza e che «nell'arco di tre settimane» la Russia ha schierato «due armate e tre divisioni di truppe aviotrasportate» presso i suoi confini occidentali e «nelle aree delle esercitazioni».
Shoigu accusa poi la Nato di voler dislocare 40'000 soldati e 15'000 mezzi bellici vicino ai confini della Russia. Ma d'altra parte due analisti militari interpellati dall'agenzia France-Presse (Afp), Vassili Kachin e Alexandr Goltz, stimano che le due armate e le tre divisioni russe di cui parla Shoigu equivalgano a una forza di circa 100'000 soldati.
La tensione rimane alta
La tensione dunque resta alta e, anche se molti esperti ritengono al momento improbabile uno scontro aperto, negli ultimi tempi appaiono più frequenti le violazioni della tregua nel Donbass, dove la Russia è accusata di sostenere militarmente i miliziani separatisti in lotta contro le truppe ucraine in una guerra in cui sono finora morte circa 14'000 persone. Da inizio anno, almeno 29 soldati ucraini hanno perso la vita nel Donbass, contro i circa 50 morti nel corso di tutto il 2020.
Parlando con Putin, Biden «ha ribadito l'incrollabile impegno degli Usa verso la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina». Mentre il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken, a Bruxelles per incontrare gli alleati della Nato, ha definito «provocazioni» le azioni di Mosca volte a concentrare truppe nell'ovest della Russia: secondo Washington non c'erano così tanti soldati russi nella zona dal 2014, quando iniziò la guerra nel Donbass.
«La Russia non potrà più cogliere nessuno di sorpresa, l'Ucraina e i suoi amici saranno vigili», ha avvertito il ministro degli esteri ucraino Dmitro Kuleba, che ha incontrato in Belgio Stoltenberg e Blinken. Kiev vorrebbe accelerare il suo processo d'ingresso nella Nato: un obiettivo difficile data l'attuale situazione politica. Con Biden alla Casa Bianca l'Ucraina però può contare probabilmente su un sostegno maggiore da parte degli Usa rispetto all'epoca del presidente Donald Trump e proprio oggi Washington ha fatto sapere che invierà 500 soldati in Germania.