Assalto al Capitol Un'udienza a sorpresa sembra rievocare il Watergate

SDA

28.6.2022 - 17:24

Cassidy Hutchinson durante la deposizione registrata mostrata alla commissione che indaga sull'assalto a Capitol Hill (foto d'archivio del 23 giugno 2022)
Cassidy Hutchinson durante la deposizione registrata mostrata alla commissione che indaga sull'assalto a Capitol Hill (foto d'archivio del 23 giugno 2022)
Keystone

È Cassidy Hutchinson, stretta collaboratrice dell'ex chief of staff Mark Meadows, uno dei testimoni più attesi dell'udienza pubblica convocata nel giro di 24 ore dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'assalto al Capitol.

Un'udienza a sorpresa, che a molti rievoca quella annunciata nel luglio del 1973 dalla commissione senatoriale che indagava sul Watergate con un testimone non di alto profilo che cambiò le sorti dell'indagine: Alexander Butterfield, responsabile dell'agenda giornaliera di Richard Nixon, rivelò in quell'occasione l'esistenza di apparecchi di registrazione nell'ufficio Ovale, portando poi al loro sequestro e alla «pistola fumante» contro il presidente.

Hutchinson è considerata una testimone cruciale per la sua vicinanza con Meadows e con Donald Trump. La donna è già stata sentita a porte chiuse e alcuni spezzoni della sua deposizione sono già stati trasmessi in precedenza.

Hutchinson ha riferito che Meadows e Rudy Giuliani, l'ex avvocato di Trump, ebbero conversazioni sul piano di nominare elettori falsi in alcuni Stati nell'ambito degli sforzi per ribaltare l'esito delle presidenziali e che alcuni parlamentari coinvolti negli stessi sforzi chiesero al tycoon la grazia preventiva. L'ex collaboratrice ha suggerito anche che Trump approvò l'idea dei suoi fan di impiccare il suo vice Mike Pence, che si era rifiutato di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden.