Diritti umaniL'ONU chiede al Venezuela la fine degli attacchi alla società civile
SDA
18.2.2021 - 21:37
Esperti dell'ONU sui diritti umani hanno apprezzato la liberazione di cinque difensori dei diritti umani in Venezuela, ma hanno esortato Caracas a «porre fine ai continui e crescenti attacchi e intimidazioni contro organizzazioni della società civile e giornalisti».
Secondo quanto riferito in una nota dell'Ufficio dell'Alto commissario ONU per i diritti umani, i cinque difensori membri dell'ong Azul Positivo erano stati arrestati nello stato di Zulia il 12 gennaio 2021 e sono sono stati rilasciati il 10 febbraio. Tuttavia, le accuse contro di loro relative a terrorismo, finanziamento del terrorismo e riciclaggio di denaro non sono state ritirate.
«Gli arresti e le accuse penali fanno parte di un modello crescente di criminalizzazione contro le organizzazioni della società civile in Venezuela, che già operano all'interno di un quadro legislativo restrittivo, che comprende la «Legge contro l'odio» del 2017, che limita l'esercizio del diritto alla libertà di assemblea pacifica, associazione ed espressione, tra le altre», hanno dichiarato gli esperti, tra cui il relatore speciale sul diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione, Clément Voule, e la relatrice speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Mary Lawlor.
Pressione e limitazioni contro le ONG
Gli esperti hanno sottolineato che il governo ha adottato negli ultimi mesi nuovi regolamenti che intensificano la pressione contro le ong e limitano il loro accesso ai finanziamenti internazionali, comprese le risorse necessarie per affrontare la crisi umanitaria, e hanno esortato a rivedere questa normativa.
«Esortiamo le autorità a ritirare le accuse contro i cinque difensori dei diritti umani dell'Azul Positivo», hanno sottolineato. «Chiediamo alle autorità di rivedere le leggi e le pratiche restrittive, per garantire il rispetto degli obblighi del Venezuela ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani, e di rispettare e proteggere il lavoro della società civile, comprese le donne che difendono i diritti umani», hanno concluso gli esperti.