Elezioni federali Verdi e PVL potrebbero lanciare ticket

ATS

13.10.2019 - 11:05

Se i Verdi e i Verdi liberali confermassero il 20 ottobre i risultati dei recenti sondaggi, potrebbero presentare un ticket comune di candidati al governo. Nel mirino potrebbe esserci il seggio del consigliere federale Ignazio Cassis
Se i Verdi e i Verdi liberali confermassero il 20 ottobre i risultati dei recenti sondaggi, potrebbero presentare un ticket comune di candidati al governo. Nel mirino potrebbe esserci il seggio del consigliere federale Ignazio Cassis
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Se i recenti sondaggi in vista delle elezioni federali dovessero essere confermati il prossimo 20 ottobre, Verdi e Verdi liberali (PVL) potrebbero presentare un ticket comune di candidati per il Consiglio federale.

Lo rivela oggi il domenicale svizzero-tedesco «SonntagsZeitung».

Stando all'ultimo barometro elettorale della SSR, se si sommassero ipoteticamente i voti dei due partiti di estrazione ambientalista, che comunque mantengono posizioni divergenti su molti aspetti, si otterrebbe una quota ben superiore (circa 18%) a quella del PLR (15,2%).

In questo caso, uno dei due seggi liberali-radicali in governo potrebbe essere nel mirino di Verdi e Verdi liberali. Stando a parlamentari intervistati dalla SonntagsZeitung, ma che hanno preferito mantenere l'anonimato, nel mirino delle due formazioni ambientaliste potrebbe esserci la poltrona di Ignazio Cassis. L'idea sarebbe quella di presentare due candidati – uno per partito – e tra i «papabili» vengono citati i nomi dei consiglieri nazionali dei Verdi Bastien Girod (ZH) e Regula Rytz (BE) nonché della Verde-liberale Tiana Angelina Moser (ZH).

Tra le poche voci ad esprimersi pubblicamente sul domenicale è stato il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen. «Se i risultati delle elezioni confermassero i recenti sondaggi, allora occorrerà ridiscutere la formula magica», ha aggiunto il consigliere nazionale bernese. Per la leader dei Verdi Regula Rytz, l'obiettivo principale è comunque di rafforzare la «protezione sociale del clima» in Parlamento. «Di tutto il resto discuteremo dopo il 20 ottobre, quando conosceremo i risultati», ha aggiunto.

Tornare alla home page