G7 Via all'ultimo giorno del vertice G7, impegni «rigorosi» sul clima

SDA

13.6.2021 - 11:23

Sir David Attenborough, in un'immagine del 2015, è stato scelto dal governo di Boris Johnson come ambasciatore speciale sul dossier climatico al G7.
Sir David Attenborough, in un'immagine del 2015, è stato scelto dal governo di Boris Johnson come ambasciatore speciale sul dossier climatico al G7.
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Focus sull'ambiente e sulla battaglia contro i cambiamenti climatici nella terza e ultima giornata del vertice G7 a presidenza britannica di Carbis Bay (GB).

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Dopo le annunciate dichiarazioni su piano pandemico globale e vaccini anti-Covid-19 e sul contenimento della Cina, è il turno di quella sul clima: con impegni «più rigorosi» contro le emissioni, giura il padrone di casa Boris Johnson e la promessa anticipata da fonti statunitensi di frenare il riscaldamento delle temperature globali future non oltre 1,5 gradi.

La mattinata, articolata in due sessioni di lavoro prima delle conferenze stampa conclusive d'inizio pomeriggio, è stata introdotta da un messaggio del 95enne sir David Attenborough, naturalista, divulgatore e celeberrimo autore di documentari targati Bbc, scelto dal governo di Johnson come ambasciatore speciale sul dossier climatico, il quale ha avvertito i «grandi» che non c'è tempo da perdere.

E che gli esseri umani sono già sull'orlo dell'abisso, sul punto «di destabilizzare l'intero pianeta» e la natura in modo irrimediabile.

Bozza: infrastrutture ecologiche

Per tutta risposta, nella bozza di dichiarazione diffusa dalla presidenza britannica, il vertice di Carbis Bay mette fra l'altro sul tavolo un piano finanziario per la realizzazione d'infrastrutture ecologicamente sostenibili nei Paesi in via di sviluppo nell'ambito di una strategia da condividere poi nella conferenza internazionale sul clima CoP26 in programma a Glasgow (Scozia, GB) a novembre (che sarà presieduta sempre dal Regno Unito in partnership con l'Italia).

Nonché il sostegno a un piano per fermare l'impoverimento delle biodiversità nel mondo entro il 2030.

Boris Johnson lancia inoltre la proposta di un contributo da mezzo miliardo di sterline (637 milioni di franchi) da destinare attraverso lo UK Blue Planet Fund a Paesi come Ghana, Indonesia e isole del Pacifico contro la pesca sregolata e l'inquinamento dei mari, in difesa dell'ecosistema costiero e a tutela delle barriere coralline.

Johnson: aiutare Paesi in via di sviluppo

«Proteggere il nostro pianeta – ha dichiarato il premier britannico a margine dell'apertura stamattina della giornata finale del summit – è la cosa più importante che i leader possano fare per la gente. Vi è una relazione diretta fra la riduzione delle emissioni nocive, la salvaguardia della natura, la creazione di posti di lavoro e la garanzia d'una crescita economica a lungo termine. Come nazioni democratiche, abbiamo la responsabilità anche di aiutare i Paesi in via di sviluppo» sulla strada di una crescita pulita, e questo G7 rappresenta un'opportunità senza precedenti per guidare il mondo verso una rivoluzione industriale verde che abbia il potenziale di trasformare il nostro modo di vivere».