Dopo le tensioni Pechino vede «un arcobaleno» con Washington

SDA

7.7.2023 - 20:01

"Ieri, nel momento del suo arrivo al nostro aeroporto e dopo essere scesa dall'aereo, abbiamo visto un arcobaleno", ha detto Li incontrando l'ex presidente della Federal Reserve nella Grande sala del popolo a Pechino.
"Ieri, nel momento del suo arrivo al nostro aeroporto e dopo essere scesa dall'aereo, abbiamo visto un arcobaleno", ha detto Li incontrando l'ex presidente della Federal Reserve nella Grande sala del popolo a Pechino.
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Il premier cinese Li Qiang, a dispetto delle tensioni aspre tra Pechino e Washington, ha assunto un tono ottimista sulla visita del segretario al Tesoro americano Janet Yellen.

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Al violento temporale segue l'arcobaleno, miglior segnale della serenità ritrovata. «Ieri, nel momento del suo arrivo al nostro aeroporto e dopo essere scesa dall'aereo, abbiamo visto un arcobaleno», ha detto Li incontrando l'ex presidente della Federal Reserve nella Grande sala del popolo, riferendosi alla foto diventata virale sui social in mandarino dell'aereo statunitense dopo un breve acquazzone. «Penso che possa valere anche per il rapporto tra Stati Uniti e Cina: dopo aver vissuto un ciclo di venti e piogge, possiamo sicuramente vedere» il sereno, ha aggiunto il premier.

Stabilizzare le relazioni bilaterali tra i due Paesi

Yellen si è presentata a Pechino con l'obiettivo strategico dichiarato di tentare una stabilizzazione delle relazioni bilaterali scivolate ai minimi storici, assicurando che gli Stati Uniti «cercano una competizione sana che non sia quella del chi vince prende tutto, ma che, basata su un insieme di regole eque, possa avvantaggiare entrambi i Paesi nel tempo».

Washington, ha aggiunto Yellen, sta lavorando per «ridurre i rischi» dalla Cina limitando il suo accesso alla tecnologia avanzata made in USA ritenuta cruciale per la sicurezza nazionale americana.

E malgrado gli Stati Uniti debbano «in determinate circostanze, perseguire azioni mirate per tutelare la propria sicurezza nazionale, non dovremmo permettere che ogni disaccordo porti a malintesi che peggiorino inutilmente le nostre relazioni economiche e finanziarie bilaterali».

Riportare le relazioni bilaterali sulla retta via

L'auspicio della Cina, ha replicato il premier, «è che la parte statunitense adotti un atteggiamento razionale e pragmatico e collabori nella stessa direzione per riportare quanto prima le relazioni bilaterali sulla retta via».

Nelle misure di ritorsione alla stretta sui microchip a trazione americana, Pechino ha annunciato alla vigilia della visita di Yellen i controlli sull'export dei metalli rari gallio e germanio, essenziali per prodotti hi-tech come microchip e pannelli solari per motivi di sicurezza nazionale.

«Siamo preoccupati per la stretta di cui stiamo ancora valutando l'impatto», ma la vicenda ha rafforzato il proposito di «catene di approvvigionamento resilienti e diversificate», ha commentato la segretaria al Tesoro nell'incontro avuto in mattinata alla Am-Cham, la Camera di commercio statunitense in Cina, assicurando che Stati Uniti e alleati reagiranno contro ciò che ha definito le «pratiche economiche sleali» cinesi.

Ma mettendo anche in chiaro che «un disaccoppiamento tra le maggiori economie mondiali sarebbe destabilizzante per l'economia globale» e «praticamente irrealizzabile».

Dei toni in generale tutto sommato cordiali

I toni, in generale, sono stati cordiali in tutti gli incontri odierni avuti da Yellen, che ha visto anche l'ex capo dei dossier economici Liu He, fidato collaboratore del presidente Xi Jinping. Fonti diplomatiche hanno spiegato all'Ansa che i segnali «sono positivi. Non grandi aspettative, ma un piccolo passo verso migliori relazioni sino-americane che sarebbe, al contrario, un grande passo per il mondo e per l'economia globale».

Domani Yellen, tra i vari eventi in agenda, ha la partecipazione ad un evento sulla finanza sostenibile e una cena con il vice premier He Lifeng, figura chiave nelle questioni economiche più delicate, secondo quanto riferito dal Dipartimento del Tesoro.

Ma la vera attesa è su un possibile faccia a faccia con il presidente Xi Jinping: se si dovesse tenere, allora la missione a Pechino di quattro giorni che si concluderà domenica sarà per Yellen un chiaro successo e una ricompensa alla sua estrema determinazione nel volere «essere schietti e chiari» con la Cina, «nel dissentire ma salvaguardando i canali di comunicazione».

E come accaduto poche settimane fa al segretario di Stato americano Antony Blinken, il via libera all'incontro con Xi non potrà che essere annunciato che all'ultimo minuto.