Durante la sua visita a Roma, Papa Francesco ha accolto Volodymyr Zelensky sulla porta dell'Auletta Paolo VI in Vaticano: in gesto di saluto, il presidente ucraino ha messo la mano sul cuore e ha chinato la testa.
La premier italiana Giorgia Meloni stringe la mano a Zelensky davanti ai media a Palazzo Chigi: il colloquio tra Meloni e Zelensky si è svolto in inglese, senza interpreti, ed è durato 70 minuti.
Invece l'incontro tra Zelensky e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella è durato circa 25 minuti.
Il presidente ucraino è atterrato sabato mattina all'aeroporto di Ciampino a Roma. Ad attenderlo il ministro degli esteri Antonio Tajani.
Per l'occasione, l'Italia ha organizzato un imponente dispositivo di sicurezza. Sono infatti oltre mille gli uomini delle forze dell'ordine impiegati.
Il presidente ucraino Zelensky in visita a Roma
Durante la sua visita a Roma, Papa Francesco ha accolto Volodymyr Zelensky sulla porta dell'Auletta Paolo VI in Vaticano: in gesto di saluto, il presidente ucraino ha messo la mano sul cuore e ha chinato la testa.
La premier italiana Giorgia Meloni stringe la mano a Zelensky davanti ai media a Palazzo Chigi: il colloquio tra Meloni e Zelensky si è svolto in inglese, senza interpreti, ed è durato 70 minuti.
Invece l'incontro tra Zelensky e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella è durato circa 25 minuti.
Il presidente ucraino è atterrato sabato mattina all'aeroporto di Ciampino a Roma. Ad attenderlo il ministro degli esteri Antonio Tajani.
Per l'occasione, l'Italia ha organizzato un imponente dispositivo di sicurezza. Sono infatti oltre mille gli uomini delle forze dell'ordine impiegati.
«Fermo sostegno a 360 gradi», militare, finanziario, umanitario, per la ricostruzione, con l'obiettivo di una «pace vera e non una resa» dell'Ucraina. L'Italia ha accolto così Volodymyr Zelensky, sbarcato a Roma prima di recarsi domani a Berlino per rinnovare il patto di assistenza con gli alleati, in una fase cruciale della guerra.
E il leader ucraino ha ringraziato Sergio Mattarella e Giorgia Meloni per questo impegno: «Siete dalla parte giusta della guerra», ha sottolineato nei suoi incontri con il presidente della Repubblica e con la capa del governo prima del faccia a faccia in Vaticano con il Papa.
Molto fitta la giornata romana di Zelensky, in una capitale blindata, con mille agenti per le strade, droni in cielo e artificieri. A dargli il benvenuto nello scalo militare di Ciampino è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che lo ha poi accompagnato al Quirinale.
«È in gioco [...] la libertà dei popoli e l'ordine internazionale»
Al suo interlocutore, con felpa militare d'ordinanza, Mattarella ha ribadito quanto sia alta la posta in palio in questo conflitto: «È in gioco non solo l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l'ordine internazionale».
Per questo, l'Italia è «pienamente al fianco» di Kiev, ha detto il capo dello Stato, che ha tenuto a incontrare nuovamente Zelensky dopo il faccia a faccia di «anni addietro», quando «le condizioni erano diverse».
Oggi infatti c'è un Paese aggredito e un aggressore, responsabile tra le altre cose di «una pratica straziante e ignobile» come il rapimento di bambini ucraini, ha ricordato Mattarella. Sono 200mila, secondo Kiev.
Altri «aiuti militari» dall'Italia
Sostenere l'Ucraina vuole dire innanzitutto altri «aiuti militari» e l'Italia continuerà a fare la sua parte, in raccordo con i partner della Nato. Questo punto è stato chiarito da Meloni ricevendo Zelensky in un clima di grande feeling a Palazzo Chigi: unico modo, ha sottolineato la premier, «perché l'Ucraina possa arrivare ai negoziati con una posizione solida», e «non con una posizione di resa».
L'obiettivo resta quello della «pace», che però si otterrà «solo e quando la Russia cesserà le ostilità», ha chiarito la presidente del Consiglio, secondo la quale «gli ucraini stanno combattendo anche per noi».
Un sostegno a «360 gradi»
Oltre alle armi, il sostegno all'Ucraina continuerà ad essere a «360 gradi» e passerà dalla ricostruzione. In questa sfida l'Italia «vuole svolgere un ruolo di primo piano», come dimostra la «grande conferenza» con le aziende di entrambi i Paesi che si è tenuta a Roma il 26 aprile.
E visto inoltre che l'Ucraina è un «avamposto della sicurezza dell'intero continente», è interesse dell'Italia «riconoscere le legittime aspirazioni europee» di Kiev, ha assicurato Meloni nel colloquio durato oltre un'ora e preceduto da un abbraccio tra «due amici», ha sottolineato la premier, che del supporto senza tentennamenti a Kiev ha fatto uno dei punti cardine della sua azione di politica estera.
«Non lo dimenticherò mai, ti ringrazio Giorgia»
Di questo aiuto Zelensky è pienamente consapevole: «Non lo dimenticherò mai, ti ringrazio Giorgia», le parole del leader ucraino, che ha rivolto un simbolico «abbraccio a tutti gli italiani, uno ad uno». Lo stesso Zelensky evidentemente tiene alla compattezza dell'esecutivo italiano nella sua postura pro-Kiev e per questo ha tenuto a smontare un caso Salvini.
Così, durante la lunga intervista con Bruno Vespa ed altri giornalisti sulla terrazza del Vittoriano, ha respinto le voci di un suo rifiuto di incontrare il leader della Lega, che con Silvio Berlusconi condivide una linea più dialogante con Mosca: «Non è vero, lo vedrei volentieri», è stata la sua precisazione.
Lo stesso ha fatto Matteo Salvini, che ha smentito le «ricostruzioni surreali» secondo cui avrebbe deciso di disertare un colloquio con il leader ucraino: un incontro, ha puntualizzato, «non è mai stato previsto».
SDA