Elezioni Francia: Macron, «desistenza non significa coalizione, mai con LFI»

SDA

3.7.2024 - 14:01

Il presidente francese Emmanuel Macron non vuole un governo con la "La France insoumise"
Il presidente francese Emmanuel Macron non vuole un governo con la "La France insoumise"
Keystone

«Non governeremo con La France Insoumise (LFI), una desistenza non significa una coalizione»: lo ha detto il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, davanti al consiglio dei ministri riunito stamattina all'Eliseo.

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E' quanto ha rivelato un partecipante alla riunione, citato da BFM TV. In mattinata, anche il premier Gabriel Attal aveva affermato su France Inter: «tutto mi separa da La France Insoumise. Non farò mai un'alleanza con loro. Né la France Insoumise, né il Nuovo Fronte Popolare, né i nostri candidati – ha detto il primo ministro – sono in grado di formare una maggioranza assoluta».

Dal momento che l'idea di governare insieme era stata scartata già da tempo sia da Jean-Luc Mélenchon, leader di LFI, sia da altri dirigenti di quel partito, Attal – responsabile della campagna della maggioranza uscente – è sempre più orientato verso una soluzione da trovare «in Parlamento»: «né la France Insoumise, né il Nuovo Fronte Popolare, né i nostri candidati – ha detto il primo ministro – sono in grado di formare una maggioranza assoluta. Al termine del ballottaggio, o ci sarà un governo di estrema destra, o il potere sarà al Parlamento. Io mi batto per questo secondo scenario».

Una sorta di «governo di unione nazionale», al quale però Mélenchon ha già opposto il suo rifiuto. Secondo lui, «soltanto due progetti sono sul tavolo, il Rassemblement National, oppure il Nuovo Fronte Popolare».

Intanto, otto militanti del gruppo 2Jeune Garde antifasciste» sono indagati dal 27 giugno dalla giustizia francese per aggressione, lo scorso maggio, di un adolescente nella metropolitana di Parigi, dopo una conferenza in sostegno a Gaza della militante franco-palestinese candidata della France Insoumise (Lfi) alle elezioni europee del 9 giugno, Rima Hassan, all'università Paris-Dauphine: è quanto confermato dalla procura.

Secondo il giornale Le Canard Enchainé, che ha rivelato la notizia, gli otto sospetti avrebbero insultato il giovane di 15 anni ''accusandolo di sionismo e picchiandolo a più riprese''. ''Respingiamo in blocco queste accuse»; ribatte in una nota Jeune Garde Paris, una delle fazioni del movimento di ultrasinistra fondato nel 2018, aggiungendo che la Jeune Garde «è da sempre impegnato contro l'antisemitismo e continuerà a farlo''.

Al livello nazionale, il gruppo è rappresentato da Raphaël Arnault, schedato dal ministero dell'Interno con la lettera «S» degli individui a rischio nonché candidato della France Insoumise (Nouveau Front Populaire) nel primo collegio di Vaucluse, nel sud della Francia, dove si è qualificato per il secondo turno di domenica. Gli elementi del Canard Enchainé ''vengono contestati e giungono esclusivamente dalla denuncia», dell'adolescente, dice Tristan Soulard, avvocato degli 8 militanti indagati, secondo cui ''non c'è stata alcuna violenza fisica ma uno scontro solo verbale''.