Politica L'Onu approva risoluzione per pause umanitarie a Gaza

SDA

16.11.2023 - 07:28

Dopo quattro tentativi falliti il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha ora approvato una bozza di risoluzione più morbida dei testi precedentemente presentati.
Dopo quattro tentativi falliti il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha ora approvato una bozza di risoluzione più morbida dei testi precedentemente presentati.
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Il consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato una bozza di risoluzione che chiede «pause umanitarie urgenti e prolungate e corridoi in tutta Gaza per un certo numero di giorni per consentire l'accesso agli aiuti ai civili» e il rilascio degli ostaggi.

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Il via libera sblocca l'impasse al Consiglio e segue i quattro falliti tentativi precedenti di rispondere alla guerra fra Israele e Hamas da quando è iniziata.

L'approvazione è arrivata con 12 voti a favore, zero contrari e tre astenuti, ossia Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti. E ha incassato l'immediata bocciatura di Israele, secondo il quale non c'è bisogno di misure come questa finché gli ostaggi sono nelle mani di Hamas.

«Riterrete Israele responsabile per la bocciatura della risoluzione? L'ha già bocciata, ora che fate?», ha attaccato al Palazzo di Vetro l'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour parlando di distruzione e devastazione a Gaza. Nella Striscia – ha detto – nulla è stato risparmiato, neanche gli ospedali», in quello che è un «grande fallimento dell'umanità».

Pur accogliendo positivamente la bozza, gli Usa – ha spiegato l'ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield – «non hanno potuto votare sì a un testo che non condanna Hamas e non afferma il diritto di tutti gli Stati membri di proteggere i loro cittadini dagli attacchi terroristici». Anche se «profondamente delusi per quello» che la bozza «non contiene», ne sosteniamo molte delle disposizioni, ha aggiunto Thomas-Greenfield osservando come il testo per la prima volta almeno nomina Hamas.

Analoga la posizione della Gran Bretagna: Barbara Woodward, l'ambasciatrice britannica all'Onu, ha definito al risoluzione «assolutamente necessaria» ma si è astenuta perché «non condanna chiaramente gli attacchi del 7 ottobre. Continueremo a lavorare con i membri del Consiglio di sicurezza per risolvere questa crisi e creare un nuovo orizzonte politico in modo da poter mantenere la promessa di pace e rendere realtà la soluzione dei due Stati».

La Russia si è invece astenuta perché la risoluzione non chiede un cessate il fuoco, che «era e resta un imperativo». Poco prima del voto sul testo presentato da Malta, l'ambasciatore di Mosca Vassily Nebenzia aveva proposto di votare un emendamento per chiedere una «tregua umanitaria durevole che porti ad una cessazione delle ostilità». L'emendamento è stato però bocciato ottenendo solo 5 voti a favore, 9 astenuti e uno contrario, quello degli Stati Uniti.

Nelle scorse settimane il Consiglio di sicurezza si è riunito più volte sul Medio Oriente senza però mai produrre un'azione. Dopo quattro tentativi (una bozza del Brasile è stata bocciata dagli Usa, una americana ha incassato il veto di Russia e Cina e due russe non hanno ottenuto i «sì» minimi) è stata ora approvata una bozza di risoluzione più morbida dei testi precedentemente presentati.

Nel testo non si fa riferimento all'attacco del 7 ottobre e non si citano neanche le azioni intraprese da Israele a Gaza. La bozza chiede «a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dalla legge internazionale, soprattutto per la tutela dei civili». Nessun accenno a un cessate il fuoco, ipotesi che gli Stati Uniti ritengono inadeguata in quanto favorirebbe Hamas. Il presidente Joe Biden da giorni ribadisce invece la necessità di pause su più giorni, almeno tre, per favorire il rilascio degli ostaggi e la consegna di aiuti.