Svizzera-UE Lanciata campagna per «migliore accordo quadro» con UE

mh, ats

13.11.2020 - 11:08

Ursula von der Leyen presidente della commissione europea
Ursula von der Leyen presidente della commissione europea
sda

Autonomiesuisse lancia una campagna per un migliore accordo quadro con l'Unione europea (UE).

Questo nuovo movimento, lanciato da diversi imprenditori e rappresentanti dell'economia, ritiene che l'attuale progetto di intesa farebbe perdere alla Svizzera i suoi vantaggi competitivi.

«L'accordo quadro compromette il modello di successo svizzero», scrive in una nota odierna il movimento, affermando di sostenere una Svizzera aperta al mondo, efficiente, libera. Ieri la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha informato Ursula von der Leyen, alla testa della Commissione europea, del punto di vista del Consiglio federale in merito a questo tema. La posizione è stata decisa mercoledì, durante la settimanale seduta del Governo, che l'ha però mantenuta confidenziale.

Secondo Autonomiesuisse, nel progetto negoziato tra Berna e Bruxelles, l'UE assume contemporaneamente il ruolo di parte in causa, autorità di vigilanza e arbitro. Questa triplice casacca segna la fine della classica via bilaterale, denuncia l'organizzazione.

In pratica, la Svizzera è soggetta al diritto europeo in materia di mercato interno, mentre l'UE definisce quali sono le questioni relative al mercato interno, prosegue Autonomiesuisse. Si tratta di una situazione che rischia di far perdere alla Confederazione una parte sostanziale della sua apertura al mondo e delle sue buone condizioni quadro, che costituiscono il fulcro del suo modello di successo economico, viene sottolineato.

Autonomiesuisse propone di far capo a un arbitro neutrale e di rinunciare all'eventuale limitazione di accordi commerciali tra Svizzera e Paesi terzi. Qualora non si trovasse una soluzione soddisfacente, l'accento dovrebbe essere posto sul mantenimento dell'attuale accordo di libero scambio, secondo l'organizzazione.

Il movimento punta su una campagna diffusa sui social network per attirare un maggior numero di membri e conquistare i favori di attori economici e sociali. Ritiene inoltre che l'accordo quadro debba essere sottoposto a un referendum obbligatorio, in quanto interferisce con i diritti costituzionali e limita la sovranità a lungo termine della Svizzera.

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