Epidemia e religionePapa: vaccino è luce di speranza se è per tutti
SDA
25.12.2020 - 12:56
Le scoperte dei vaccini sono «luci di speranza» se sono «a disposizione di tutti». Lo ha detto il Papa nella benedizione Urbi et Orbi chiedendo di evitare che «le leggi di mercato e dei brevetti siano sopra le leggi della salute e dell'umanità».
Papa Francesco invita a pensare che «il dolore e il male non sono l'ultima parola. Rassegnarsi alle violenze e alle ingiustizie vorrebbe dire rifiutare la gioia e la speranza del Natale. In questo giorno di festa – ha detto nel corso della benedizione – rivolgo un pensiero particolare a quanti non si lasciano sopraffare dalle circostanze avverse, ma si adoperano per portare speranza, conforto e aiuto, soccorrendo chi soffre e accompagnando chi è solo».
«Il mio pensiero va in questo momento alle famiglie: a quelle che oggi non possono ricongiungersi, come pure a quelle che sono costrette a stare in casa», ha aggiunto, chiedendo inoltre solidarietà per le donne che hanno subito violenze domestiche durante il lockdown, ma anche «verso le persone più fragili, i malati e quanti in questo tempo si sono trovati senza lavoro o sono in gravi difficoltà per le conseguenze economiche della pandemia».
Cooperazione, non concorrenza
Sulla questione dei vaccini il Papa ha affermato che «non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano» di aiutare chi è più in difficoltà. Occorre vincere «il virus dell'individualismo radicale che ci rende indifferenti alle sofferenze dei fratelli e delle sorelle».
Poi l'appello agli Stati, alle imprese e alle organizzazione per «promuovere la cooperazione e non la concorrenza» per rendere disponibili i vaccini «per tutti, specialmente i più vulnerabili e i più bisognosi» che sono «al primo posto».
«Di fronte a una sfida che non conosce confini, non si possono erigere barriere. Siamo tutti sulla stessa barca», ha ribadito nell'Urbi et Orbi
Bambini pagano il prezzo della guerra
Il Papa, nella benedizione Urbi et Orbi, rivolge lo sguardo alle aree maggiormente in crisi nel pianeta, in particolare «ai troppi bambini che in tutto il mondo, specialmente in Siria, in Iraq e nello Yemen, pagano ancora l'alto prezzo della guerra. I loro volti scuotano le coscienze degli uomini di buona volontà, affinché siano affrontate le cause dei conflitti e ci si adoperi con coraggio per costruire un futuro di pace».
Nella preghiera del Papa di Natale, il pensiero è anche «per il popolo libanese, affinché, nelle difficoltà che sta affrontando, col sostegno della Comunità internazionale non perda la speranza».
«In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo più che mai bisogno di fraternità», ha poi sottolineato Papa Francesco.
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