La scena aperta della droga sembrava un incubo degli anni ottanta, un problema ormai superato grazie alla politica varata dalla Confederazione nel 1994. Eppure il dramma delle dipendenze si ripropone nei centri minori, che non hanno strutture sociali professionali. È il caso dei Grigioni, dove cantone e città di Coira non riescono a trovare una soluzione comune.
06.04.2021, 22:09
SwissTXT / pab
«A Coira si è creata una grossa scena aperta della droga frequentata da circa 150 persone. I tossicodipendenti arrivano un po' da tutto il cantone e dal vicino canton San Gallo. Consumano essenzialmente cocaina che non viene sniffata, ma purificata e fumata, il cosiddetto base, che crea una forte dipendenza», spiega ai microfoni della RSI Carlo Schneiter, dell’Associazione aiuto d’emergenza Grigioni.
Da ormai tre anni la città esorta il Cantone a intervenire. E il municipale responsabile è seriamente preoccupato. «C'è un degrado crescente, si vede quotidianamente: c'è aggressività, rifiuti e siringhe per terra», chiosa Patrik Degiacomi, direttore del Dicastero socialità e scuole.
Coira vuole allargare le misure d'assistenza
Per questo la città vuole allargare le misure d'assistenza, come si faceva negli anni Novanta.
«È un problema grosso che va risolto con gli strumenti noti. – precisa Degiacomi - Abbiamo bisogno di un locale in cui questa gente possa consumare in modo sicuro. Siamo anche disposti ad anticipare gli investimenti, ma il cantone deve assumersi le sue responsabilità e agire».
Ma solo oggi il governo di Coira ha dato una risposta, o meglio ha presentato un rapporto che fa il punto sulla situazione e propone un ventaglio di misure: «Nell’amministrazione cantonale stiamo valutando quali di queste misure hanno senso e quali aiutano a raggiungere gli obbiettivi. Poi tutte le misure che prendiamo costano e per questi costi abbiamo bisogno di una decisione del Gran consiglio e questo verrà fatto in dicembre quando si discuterà il budget», precisa il consigliere di Stato Marcus Caduff.