Ticino Anche le case anziani aprono le porte ai rifugiati

SwissTXT / red

21.3.2022

Il Centro abitativo e di cura Tertianum Comacini di Chiasso
Il Centro abitativo e di cura Tertianum Comacini di Chiasso
archivio Ti-Press

In Ticino sono molteplici le strutture pronte a entrare in servizio per aiutare i profughi ucraini. Tra queste, emergono anche numerose iniziative private, come è il caso della struttura di Tertianum a Chiasso, una società che si occupa di centri abitativi per anziani.

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La struttura in passato si era resa già utile nel periodo più acuto della pandemia, offrendo ospitalità ai pazienti Covid e ora ha dato disponibilità per accogliere i rifugiati.

«Si è presentata qui la signora Canonico, che dirige l’associazione La Sorgente, chiedendomi un appartamento in cui depositare del materiale. Qualche giorno dopo è tornata dicendo di aver bisogno di un luogo per ospitare delle famiglie», ha spiegato ai microfoni della RSI Luca Cimaglia, direttore di Tertianum a Chiasso.

«Sono direttore di una struttura con appartamenti vuoti e disponibili immediatamente, mi chiedo perché non farlo» aggiunge.

«Mettiamo a disposizione otto appartamenti per una trentina di profughi ucraini, ma abbiamo bisogno di aiuto». Cimaglia rivolge un appello alla popolazione e alle aziende poiché «servono letti completi, coperte e lenzuola affinché gli appartamenti possano essere messi a disposizione dei rifugiati».

Il direttore metterà a disposizione anche un servizio di ristorazione e sottolinea come possa essere positivo per queste persone essere ospitate in una struttura in centro città. «Hanno l'opportunità di vedere gente che va al lavoro e vive la quotidianità… vedere la normalità può far bene, credo, a chi viene da scenari così violenti».