Ticino in ritardo Ancora grave il ciclista investito a Muzzano, «sicurezza da migliorare»

SwissTXT / pab

22.6.2020 - 18:29

Idealmente dovrebbe essere separata dal campo stradale 
Idealmente dovrebbe essere separata dal campo stradale 
archivio Ti-Press

Sono ancora gravi le condizioni del ciclista 34enne del Luganese investito da un'auto guidata da un 86enne domenica sulla strada della Piodella a Muzzano.

L'incidente, scrive la RSI, ha riportato al centro dell'attenzione la questione della sicurezza di chi pedala sulle nostre strade. Il numero di infortuni è stabile, fra i 3'300 e i 3'500 di media o grave entità ogni anno in Svizzera, secondo il delegato per la prevenzione Pascal Agostinetti, mentre per il Ticino non ci sono dati precisi.

Le piste ciclabili - idealmente completamente separate dal campo stradale - sono però migliorabili: dove una netta divisione non è possibile «bisognerebbe prendere altre misure come le zone a velocità limitata per gli altri utenti», spiega Agostinetti ai microfoni della RSI.

Ticino in ritardo per la mobilità ciclistica 

In questo senso a Lugano si attendono i 30 km/h sul lungolago, ma la città figura al momento agli ultimi ranghi nazionali per quanto riguarda la mobilità ciclistica e un po' tutto il Ticino è in ritardo rispetto al resto del paese.

«Ci sono strade cantonali - ricorda Marco Vitali di Pro Velo - dove i ciclisti sono molto esposti, come la Melide-Paradiso per la quale chiediamo il limite di 50 km/h».

La Piodella, rispetto ad altre, era giudicata piuttosto sicura, «con due corsie piuttosto ben definite».

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