TicinoOltre 2'500 contratti di tirocinio, il dato più alto dal 2015
Swisstxt
12.11.2021 - 11:02
Nel 2021 sono stati registrati in Ticino 2'523 nuovi contratti di tirocinio, 130 in più rispetto all’anno precedente e 74 in più rispetto al 2019. È il dato più alto dal 2015.
12.11.2021, 11:02
12.11.2021, 11:07
SwissTXT / pab
Il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) Manuele Bertoli ha sottolineato in un comunicato stampa che il risultato raggiunto «è in linea con gli obiettivi del piano d’azione ‹Più duale per rafforzare la formazione professionale›».
Bertoli ha sottolineato inoltre che la maggior parte dei nuovi contratti (70%) è stato stipulato con giovani che provengono da un riorientamento di percorso durante la formazione post-obbligatoria. Il 30% invece, 746, è stato sottoscritto da giovani che hanno concluso la scuola media in giugno.
Vacante una ventina di posti
I due terzi dei giovani nel post-obbligatorio sta seguendo una formazione professionale di base, in modalità duale scuola-azienda o in una scuola a tempo pieno. Quest’anno sul totale dei 3'868 entranti nella formazione professionale (+186 rispetto al 2020), 1'345 hanno scelto una scuola professionale a tempo pieno (+56 rispetto al 2020) e 2'523 (+130 rispetto al 2020) un tirocinio nella forma duale scuola-azienda.
Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, ha spiegato che al termine della campagna di collocamento è rimasta vacante una ventina di posti di apprendistato in azienda, in particolare nel settore artigianale impiantistico o tecnico.
Le scelte
Per quanto riguarda le scelte professionali, Rita Beltrami, capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, afferma che si evidenziano le consuete tendenze: una certa propensione per il medio superiore delle ragazze, come pure una forte suddivisione di genere nella formazione professionale.
Il settore sanitario e medico-tecnico scelto in modo preponderante dalle ragazze, mentre i ragazzi preferiscono la formazione industriale, agraria, artigianale. Solo il settore della formazione commerciale e dei servizi vede una ripartizione più equa.