Dal Consiglio di Stato Bellinzona, una riforma fiscale che fa discutere

SwissTXT / Red

13.7.2023

Consigliere di Stato Christian Vitta
Consigliere di Stato Christian Vitta
archivio tipress

La discussione attorno alle riforma della fiscalità delle persone fisiche formulata nel messaggio del Governo, presentata giovedì mattina a Bellinzona dal Consigliere di Stato Christian Vitta, si preannuncia accesa.

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Per PS e Verdi favorisce i redditi più alti; l'innalzamento del moltiplicatore cantonale è invece il principale nodo per Il Centro e l'UDC; per la Lega è solo una mini riforma mentre si dice soddisfatto il PLR, riferisce la RSI.

Le misure contenute nel pacchetto proposto sono interessanti per i Comuni e vanno sostenute, afferma ai microfono della RSI Felice Dafond (PLR), presidente dell'Associazione ticinese dei Comuni, coinvolti pure loro dalla riforma tributaria visto che il loro gettito fiscale diminuirà dal 2025 di 33 milioni. 

Sulla bilancia - dice Dafond ai microfoni della RSI - va messo sia la maggior capacità di attrarre nuovi contribuenti rispetto al minor gettito di questo pacchetto e sicuramente la maggiore attrattività ci permetterà di ulteriormente migliorare il gettito».

I Verdi e il Partito Socialista si trovano invece sul fronte opposto, come riportato dalla RSI. Secondo Laura Riget, copresidente del PS è «incomprensibile in questo momento andare a proporre dei nuovi sgravi fiscali, soprattutto a beneficio delle fasce più benestanti della nostra popolazione».

Il Centro definisce dal canto suo questa riforma: iniqua e provocatoria, e critica soprattutto l'aumento del coefficiente cantonale di imposta portato al 100%. Il capogruppo Maurizio Augustoni trova che sia chiaro che «il Ticino deve essere più competitivo da un punto di vista fiscale. Il problema del messaggio del Consiglio di Stato è che propone di compensare queste minori entrate con un aumento generalizzato delle imposte cantonali al 3% e - dice alla RSI - questo chiaramente non va bene, è inaccettabile. Non è pensabile ridurre le imposte ad alcuni aumentandole ad altri». 

Questa riforma ha degli aspetti positivi secondo la Lega, anche se il ceto medio rischia di farne le spese a causa appunto dell'aumento del coefficiente cantonale di imposta. Il portavoce Daniele Caverzasio qualcosa era già stato voluto dal Gran Consiglio - il riferimento è all'aumento del coefficiente di imposta dal 97 al 100.

«Ci si aspettava con quel ricavato - spiega Caverzasio alla RSI - una politica di sgravi; è stato scelto di sgravare una parte importante ma che tocca una piccola marginalità della popolazione ticinese. Ci aspettavamo maggiore coraggio per andare anche a lasciare in tasca ai cittadini, soprattutto penso al ceto medio, qualcosina in più».