Federali 2023 L'UDC è il grande vincitore della giornata, ecco le reazioni dei partiti in Ticino

SwissTXT / sam

22.10.2023 - 21:31

Nella foto gli eletti al Consiglio nazionale per il PLR. Alex Farinelli (a sinistra) e Simone Gianini.
Nella foto gli eletti al Consiglio nazionale per il PLR. Alex Farinelli (a sinistra) e Simone Gianini.
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L'UDC è il grande vincitore della giornata in tutta la Svizzera e anche in Ticino, mentre nel nostro Cantone a perderci è stato soprattutto l'Alleanza del Centro, che ha perso un seggio in Consiglio nazionale, andato appunto ai democentristi. A livello nazionale, invece, i perdenti sono i Verdi e i Verdi Liberali. Ecco le reazioni a caldo dei partiti in Ticino.

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Marchesi: «UDC e Lega uniti vincono»

Uno degli obiettivi dell'UDC in queste elezioni era strappare un secondo seggio al Consiglio nazionale. Un traguardo raggiunto anche grazie all'alleanza con la Lega. Partito quest'ultimo, che ha perso terreno.

«Alleandosi si sa che si può vincere o perdere. L'importante è il risultato dell'area», ha commentato Piero Marchesi, confermato al Consiglio nazionale insieme al neoeletto Paolo Pamini.

«Alle scorse elezioni cantonali abbiamo riconfermato i due seggi leghisti anche grazie all'UDC», ha ricordato. Ora si punta a riconfermare Marco Chiesa agli Stati: «La battaglia riparte domani con il ballottaggio. La sua rielezione non è scontata».

Quadri: «Bene per l'area di destra, ma non per la Lega»

Per l'area di destra «è positivo aver riconquistato il terzo seggio al Nazionale perso per una manciata di schede quattro anni fa», commenta il deputato (nuovamente riconfermato) della Lega Lorenzo Quadri.

Per il movimento di Via Boglia, che perde tre punti percentuali rispetto al 2019, «il bilancio è naturalmente negativo, ma visto il risultato delle cantonali non ci poteva attendere faville alle Federali, elezioni in cui la Lega non ha mai brillato».

«Difficile dire qual è il problema, verosimilmente l'elettorale volatile che in passato sosteneva la Lega ora è andato altrove: partitini o UDC, oppure non ha votato».

Dadò: «È mancata la congiunzione»

Per il Centro quella subita in Ticino è una sconfitta cocente. «Sapevamo che con i soli nostri voti di quattro anni fa avremmo ottenuto un solo seggio», commenta Fiorenzo Dadò, il presidente della sezione ticinese.

Allora il partito si era alleato con il PLR e i Verdi liberali, questa volta la congiunzione non c'era «e per pochissimo Giorgio Fonio non è entrato al Consiglio nazionale.

Temi e composizione della lista «hanno funzionato bene, il risultato del partito è buono», secondo Dadò. «Il problema grosso è che sia a destra che a sinistra hanno capito che bisogna fare congiunzioni, al Centro c'è chi non lo ha capito», ha concluso.

Gianini: «Felice per il risultato del PLR»

«Non mi aspettavo una così grande attestazione di stima»: così Simone Gianini (PLR), che è stato eletto per la prima volta al Consiglio nazionale con 20'800 voti, superando persino la capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella.

«Ora l'obiettivo è portare Alex Farinelli al Consiglio degli Stati. Mi auguro che Alessandra Gianella possa diventare consigliera nazionale».

Per Gianini, i buoni risultato del PLR sono stati ottenuti grazie all'impegno dei colleghi e delle colleghe di lista: «E' stata fatta una campagna corretta e impegnata. Questo ha portato finalmente il partito, dopo tanti anni, a mettere un ‹più› davanti alla propria percentuale».

Bourgoin (Verdi): «Pillola non così amara»

Il risultato dei Verdi a livello nazionale è il secondo migliore della loro storia, anche se rispetto al 2019 si tratta di un grosso passo indietro. Ma la pillola è meno amara in Ticino, secondo Samantha Bourgoin: l'alleanza con PS e Forum Alternativo ha permesso di salvare agevolmente il seggio di Greta Gysin al Consiglio nazionale.

La deputata ecologista resta inoltre in corsa nel ballottaggio per gli Stati, avendo superato per numero di voti il socialista Bruno Storni.

Stando all'ecologista, la maggioranza di destra che in Parlamento si è rafforzata non risolverà i principali problemi: energia, clima e distribuzione iniqua del reddito.

Storni: «Migliorare la comunicazione»

«Personalmente sono felice di essere stato rieletto. Però abbiamo di nuovo perso un punto percentuale. A livello nazionale abbiamo tenuto, abbiamo guadagnato un seggio, però hanno perso molto i Verdi e c'è stato un forte recupero dell'UDC. E questo per noi non è una buona cosa».

Ha commentato così i risultati elettorali Bruno Storni, confermato al Nazionale per il PS.

«Se l’UDC ha guadagnato così tanto vuol dire che ha una comunicazione più chiara, che viene recepita molto meglio dall’elettorato. Elettorato che avrebbe bisogno di soluzioni da sinistra. Dobbiamo capire come riuscire a far passare meglio il nostro messaggio», ha aggiunto Storni.