Dopo il lockdown Carceri e reati in timida ripresa in Ticino

SwissTXT / pab

3.6.2020 - 18:13

Una cella nel carcere giudiziario della Farera
Una cella nel carcere giudiziario della Farera
archivio TI-Press

Il coronavirus, come noto, ha inciso anche sull’occupazione delle carceri e sul numero di reati in Ticino. Le conseguenze dell’emergenza, leggasi lockdown, hanno infatti allentato la pressione sulle strutture, che solitamente si devono confrontare con un'alta occupazione.

«Il blocco dato dalla pandemia – spiega ai microfoni della RSI il direttore delle strutture carcerarie cantonali Stefano Laffranchini – ha influito in modo drastico sull’occupazione, soprattutto del carcere giudiziario, dove vengono incarcerate le persone in attesa di giudizio o tratte in arresto. Si pensi ad esempio che siamo passati dalle 63 persone di fine gennaio e dalle 69 a fine febbraio alle 28 di metà maggio. Evidentemente questo ha avuto un’influenza anche sull’occupazione del carcere penale: si è passati da un’occupazione media di 145 detenuti ai 127 attuali».

Un calo che ha quindi riguardato tutte le strutture carcerarie cantonali, ma che con gli allentamenti al lockdown qualche cambiamento sta avvenendo: «Da metà maggio abbiamo assistito a un lievissimo aumento, nel carcere giudiziario siamo risaliti da 28 a 33 presenze, direi pertanto che non abbiamo ancora vissuto con forza l’impatto della ripresa delle attività».

Più reati nel Luganese

Laffranchini, al termine dell’intervista, ha pure spiegato che a riprendere sono stati in particolare i reati legati alla droga e quelli contro il patrimonio.

E a confermarlo ai microfoni RSI è anche il comandante della polizia comunale di Lugano Roberto Torrente: «Non parlerei di impennata, diciamo che negli ultimi giorni abbiamo assistito a un incremento di alcune fattispecie penali come i furti con destrezza in zone molto frequentate».

Il Luganese sembra comunque essere la zona dove i reati sono ripresi maggiormente, considerato che si sono espressi anche il comandante della polizia locarnese Dimitri Bossalini così come quello della comunale di Mendrisio Patrick Roth, confermando entrambi una criminalità sotto la media e con una ripresa ancora parecchio timida.

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