Processo Cinque anni per gli abusi sulla figlia

SwissTXT / pab

17.9.2020

Fatti avvenuti fra le mura domestiche «dove un bambino dovrebbe essere al sicuro»
Fatti avvenuti fra le mura domestiche «dove un bambino dovrebbe essere al sicuro»
Ti-Press

È stato riconosciuto colpevole e condannato a 5 anni l'uomo a processo a Lugano per atti sessuali su sua figlia minorenne. La Corte delle assise criminali presieduta da Amos Pagnamenta ha sospeso la pena e ordinato un trattamento stazionario.

L'accusa, rappresentata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, aveva chiesto per l'imputato una condanna a 7 anni e mezzo per tentata violenza carnale, mentre la difesa (l'avvocato Stefano Pizzola) aveva chiesto non più di 4 anni.

All'imputato, che aveva subito a sua volta in passato abusi dal padre, è stato riconosciuto di non aver avuto rapporti completi con la bambina. Senza per questo voler sminuire «fatti gravissimi», una decina di episodi avvenuti durante i diritti di visita fra le mura domestiche, «dove un bambino dovrebbe essere al sicuro» e non essere «trasformato in un oggetto sessuale».

L'uomo, che malgrado mesi di terapia secondo la corte dimostra di non aver capito la portata dei suoi atti, è stato quindi condannato per coazione sessuale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.

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