I giovani adulti utilizzano di meno la mascherina rispetto a prima e, in generale, la percezione del rischio è moderata a livello individuale, ma alta a livello collettivo.
Sono questi i primi risultati del programma di ricerca Corona Immunitas, che indaga l'efficacia delle misure introdotte per contrastare il virus, ma non solo.
Si tratta di studi condotti in Ticino dalla SUPSI e dall'USI, che nell'arco di 12 mesi verranno svolti su tutte le fasce della popolazione ticinese. Oggi sono partite le lettere per invitare a partecipare i bambini e i ragazzi minori di 20 anni: circa 2'000 lettere che equivalgono in media a un ragazzo per classe.
Coinvolte 8'000 persone in Ticino
Per il programma nazionale, che unisce diversi studi sia sierologici sia psicologici sulla percezione del virus, in Ticino sono state coinvolte 8'000 persone appartenenti a tutte le fasce di età. «Rispetto allo studio fatto dall’Ufficio del medico cantonale – spiega ai microfoni della RSI il professore di salute pubblica Emiliano Albanese, coordinatore dello studio – con prelievi capillari ed adatto alla fase acuta della pandemia con infezioni e anticorpi recenti, il nostro è un prelievo vero e proprio, che facciamo insieme all’EOC e che riesce a non avere falsi negativi anche nella fase cronica, quando il numero di anticorpi cala. In questo modo abbiamo un test attendibile in tutte le fasi pandemiche».
Questionari psicologici e comportamentali
I risultati dello studio sierologico verranno divulgati nelle prossime settimane. Il programma di studi - in cui rientrano anche quelli svolti nelle case anziani e sul personale sanitario delle varie strutture cantonali - indaga però anche, attraverso questionari con domande mirate, su aspetti più psicologici e comportamentali legati alla pandemia.
La prima parte di popolazione chiamata in causa è quella che va dai 20 ai 64 anni e per questa fascia ci sono già i primi risultati: «Abbiamo osservato che dall’inizio di agosto c’è stato un calo di quasi il 20% tra i giovani adulti (20-35 anni) nell’utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici e nei negozi, mentre tra gli adulti fino a 64 anni l’utilizzo viene mantenuto. Questo ci dice che tra i giovani adulti la percezione del rischio è ridotta».