Ticino COVID-19, i Comitati dei carnevali: «Urge una decisione entro 2 mesi»

SwissTXT / pab

21.7.2020

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Questo è il periodo nel quale, solitamente, si imposta l'organizzazione dei carnevali che animano il Cantone.

I comitati, quindi, sono in fermento e dicono di non potersi permettere un'attesa per vedere l'evoluzione del virus e si aspettano una decisione chiara da parte delle autorità entro 2 mesi.

Rabadan: «In contatto con gli altri carnevali»

Al momento l'unica certezza è che si vuole fare fronte comune, spiega ai microfoni della RSI il presidente del Rabadan, Flavio Petraglio: «Siamo in contatto anche con gli altri carnevali della Svizzera italiana perché, secondo me, questo è un aspetto molto importante. Dobbiamo dimostrare compattezza. Stiamo ragionando su diversi scenari. Ci siamo posti come limite quello di metà settembre per arrivare a una decisione definitiva anche evidentemente sentendo e coinvolgente le autorità comunali e cantonali».

Nebiopoli: «Noi ci portiamo avanti»

Si spera che il Cantone guidi i comitati con decisioni chiare e per tutti, nel frattempo, non si può stare con le mani in mano, sottolinea il presidente del Nebiopoli, Alessandro Gazzani: «Quest'anno siamo fermi con le quattro frecce. Quindi abbiamo deciso di organizzarci comunque nel cercare di pensare o allestire la manifestazione per il prossimo anno, che cadrà anche molto presto, perché Nebiopoli sarà alla fine di gennaio. Stiamo cercando comunque di dare normalità ai nostri lavori di organizzazione consci del fatto che sia probabilmente più semplice annullare ciò che abbiamo redatto, piuttosto che andare a correre negli ultimi mesi nell'organizzazione di qualcosa».

Cadenazzo: «Se i grandi rinunciano, rinunciamo anche noi»

Anche i carnevali più piccoli procedono con i preparativi, il loro destino è però legato a doppio filo con quello dei carnevali più grandi.

Sacha Tamò responsabile di quello di Cadenazzo: «La nostra decisione è comunque quella di essere un po' solidali con gli altri, nel senso che se i grossi decidono che non si fa, non lo faremo neanche noi, perché poi diventerebbe ingestibile il nostro carnevale, perché gli assembramenti ce li troveremmo noi».

La speranza di avere tra due mesi una decisione chiara che avrà conseguenze su tutte le realtà che gravitano attorno a queste importanti manifestazioni. Anche perché i comitati non stanno lavorando per versioni light: sarà o tutto o niente.

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