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Pandemia De Rosa: «La responsabilità salva vite umane, fai la scelta giusta: resta a casa!»
pab / SwissTXT
1.4.2020
Raffaele De Rosa, in conferenza stampa, ha spiegato che si passa dal colore arancione al rosso, annunciando l'allestimento di una hotline per un aiuto psicologico. Merlani: «Troppo presto per allentare le misure». Cocchi: «C’è troppa gente in giro, state a casa».
Il direttore del Dipartimento sanità e socialità (DSS) Raffaele De Rosa in apertura di conferenza stampa ha lanciato un nuovo slogan: «La responsabilità salva vite umane, fai la scelta giusta: resta a casa!».
De Rosa ha spiegato che il colore è passato dall’arancione al rosso «per far capire a tutti la gravità della situazione», prima di rivolgere un accorato appello alla popolazione, dicendosi cosciente dei grandi sacrifici già richiesti ai cittadini, «ma è grazie al contributo di tutti, anche e soprattutto di chi resta a casa, che possiamo ridurre i contagi da Covid-19».
Una hotline per fornire sostegno psicologico
Sottolineando le difficoltà che colpiscono sempre più persone in questo difficile periodo, il capo del DSS ha annunciato l’apertura di una hotline ticinese a cui potersi rivolgere, che risponde al numero 0800 144 144, oppure scrivendo a sostegnopsi@fctsa.ch.
Il nuovo servizio è possibile grazie alla collaborazione con le associazioni di psicologi e psichiatri sul territorio, che permetterà di avere alcuni professionisti a disposizione dell’hotline ticinese.
Gli esperti saranno pronti ad ascoltare tutti i cittadini che ne hanno bisogno. Verranno inoltre organizzati dei momenti di ascolto in radio e, sempre in quest’ottica, De Rosa ha sottolineato che è sempre a disposizione anche il Care Team Ticino.
«Tutti uniti ce la possiamo fare», ha affermato De Rosa a conclusione del suo primo intervento.
Merlani: «Troppo presto per allentare le misure»
Dal canto suo, il medico cantonale Giorgio Merlani, che si è espresso dopo De Rosa, ha fatto il punto anche sui numeri ticinesi e, se i decessi (132, +12) e i contagi (2’195) erano già noti, si aggiungono anche le cifre sui ricoveri: 320, di cui 76 in terapia intensiva e di questi 72 intubati. 43 delle persone decedute, ossia circa un terzo, erano ospiti in case per anziani.
Merlani ha poi commentato l’evoluzione della curva in Ticino, spiegando che il ritmo di aumento contenuto è riconducibile alle misure restrittive messe in campo, dalla limitazione delle attività economiche al distanziamento sociale.
«Non è però il momento di allentare le restrizioni, è decisamente troppo presto, torno anzi a ribadire per l’ennesima volta l’importanza del rispetto delle stesse. Non possiamo permetterci di avere un effetto boomerang adesso, potrebbe fare molto male al sistema sanitario.»
Rispondendo ad alcune domande, Merlani ha poi spiegato che tre pazienti di origini svizzerotedesche, che si trovavano in cure intense, ma erano stabili, prima del fine settimana sono state trasferite in nosocomi al Nord delle Alpi per dare un po’ di respiro alle strutture ticinesi.
Cocchi: «C’è troppa gente in giro, state a casa»
Il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi ha fatto il punto su quanto osservano gli agenti sul territorio: «Dalle segnalazioni ricevute emerge che c’è ancora troppa gente in giro. È probabile che la durata delle restrizioni – combinata a un’evoluzione che sembra rispondere alle misure – possa spingere alcuni a pensare di allentare il proprio rispetto delle regole, ma non è questo il momento per farlo».
«Mi appello nuovamente alla responsabilità individuale e confido nella saggezza di ognuno per limitare i propri spostamenti al minimo così come i contatti intergenerazionali».
Un appello a chi ha più di 65 anni
Cocchi si è poi rivolto anche a chi ha più di 65 anni, chiedendo loro di non uscire e di chiedere aiuto: «Siamo qui per questo».
Infine un messaggio anche ai genitori: «Da papà e marito vorrei ringraziare tutti i genitori, oltre alle rinunce si stanno sobbarcando un lavoro immenso, trovandosi pure a fare da docenti in una quotidianità che è stata completamente rivoluzionata. Grazie, e teniamo duro!».
Divieto spesa over 65, De Rosa: «Rimane in vigore»
De Rosa ha poi ribadito che il divieto di fare la spesa per anziani e gruppi vulnerabili verrà mantenuto, nonostante da Berna venga rilevato un problema giuridico.
«L’intenzione è quella di sensibilizzare questi gruppi di persone e proteggerli, non vogliamo entrare nella diatriba giuridica, ma vogliamo puntare sulla responsabilità individuale, collettiva e sulla solidarietà».
Aziende, «una quarantina le autorizzazioni»
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il comandante della polizia ha specificato che le aziende che hanno chiesto, e ottenuto, la riapertura dopo l’ultimo decreto entrato in vigore lunedì, che concede questa possibilità a determinate condizioni, sono circa una quarantina.
Cocchi ha precisato che in queste aziende «tutti lavorano a ranghi ridotti e con restrizioni importanti il cui rispetto sarà verificato dalle polizie cantonale e comunali e l’Ufficio del lavoro nei prossimi giorni».
Mascherine? Per Merlani «non servono a tutti»
Sul tema, già ampiamente discusso, ma che torna regolarmente alla ribalta, dell’uso diffuso nella popolazione delle mascherine, come ad esempio si fa in alcuni Stati asiatici come la Corea del Sud, il dottor Merlani è tornato a ribadire che «l’utilizzo per le persone malate, per evitare quindi di contagiare, è molto utile e raccomandato».
Per proteggersi, invece, ha ripetuto Merlani «le mascherine non sono così efficaci, anche perché spesso vengono utilizzate in maniera sbagliata e possono paradossalmente trasformarsi in ricettacoli per virus».
Il medico cantonale ha comunque spiegato che possono essere utili per limitare il contatto delle mani con il viso (bocca, naso), ma sussiste anche «un problema di approvvigionamento, se tutti i cittadini ne usassero 2-3 al giorno non ne avremmo abbastanza per coloro a cui servono di più e non basterebbero certo fino a fine pandemia».
Numeri e link utili
È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.
La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.
È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00 al numero 0840 117 112.
Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00 il numero di telefono 091 814 31 03.
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