Virus Covid, un terzo dei ticinesi completamente vaccinato

pab

11.6.2021

Il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi e Raffaele De Rosa, capo del Dipartimento sanità e socialità in un'immagine d'archivio prima di una conferenza stampa a Bellinzona. 
Il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi e Raffaele De Rosa, capo del Dipartimento sanità e socialità in un'immagine d'archivio prima di una conferenza stampa a Bellinzona. 
KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay

Un terzo della popolazione ticinese è stata vaccinata con due dosi. Il centro del FEVI chiude per lasciare spazio al Locarno Film Festival. Il Ticino sarà il cantone pioniere per quel che riguarda il certificato Covid. Davanti ai media è stato spiegato come funziona e da quando sarà disponibile.

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11.6.2021

La conferenza stampa è stata aperta da Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), che ha fornito le cifre sulla campagna vaccinale: «Sta andando spedita. Un terzo dei ticinesi è stato completamente immunizzato. Sono infatti ben oltre 110'000 le persone nel nostro cantone che hanno già fatto le due dosi di vaccino».

«Il Ticino figura fra i cantoni che vaccinano di più», ha poi aggiunto De Rosa. In totale sono state superate le 265'000 dosi inoculate. Circa 30’000 persone sono in lista d’attesa: «Siamo soddisfatti di come stanno andando le cose. Fra le persone a rischio l’adesione è molto buona», ma ora, con l'abbassamento dell'età delle persone che si possono far vaccinare,  si nota un certo rallentamento nell’interesse che è, secondo il direttore del DSS, «fisiologico».

Le nuove iscrizioni sono 700 al giorno, ha fatto sapere il ministro, secondo cui raggiungere il 70% di vaccinati sull’intera popolazione ticinese «è un obiettivo realistico». Siccome si vuole procedere «il più rapidamente possibile» con chi è in attesa, è prevista una rimodulazione dei centri di vaccinazione, che sarà illustrata in seguito da Norman Gobbi.

In Ticino il primo Certificato Covid, come funziona?

Conclusa la fase di test federale, ha fatto sapere De Rosa, «il Ticino sarà il primo cantone trattato per il certificato Covid», che sarà disponibile da fine giugno e al più tardi a inizio luglio dovrebbe essere riconosciuto per viaggiare all’estero.

Questo per la particolarità tutta ticinese, dovuta all’inizio delle vacanze estive anticipato rispetto ad altri cantoni.

Da martedì prossimo, il 15 giugno, ha proseguito il capo del DSS, «chi sarà completamente vaccinato riceverà il certificato direttamente nei centri di vaccinazione. Chi è già completamente vaccinato, invece, riceverà per sms o per lettera la procedura da seguire per ottenere il documento, che sarà disponibile in formato elettronico o cartaceo».

Dal 14 giugno le persone che sono guarite dovranno riempire un modulo disponibile online. Per i testati negativamente le procedure sono ancora in fase di affinamento, il rilascio del Certificato avverrà direttamente attraverso i medici e i farmacisti che effettueranno il test.

De Rosa ha terminato il suo intervento ringraziando chi lavora per far funzionare al meglio la complessa macchina organizzativa dei centri vaccinali. 

Chiude il centro vaccinale del FEVI

La parola è passata a Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, che ha spiegato un importante riorganizzazione nei centri vaccinali del Cantone.

«Il Palazzetto FEVI di Locarno verrà chiuso, anche in vista dei preparativi per il Locarno Film Festival», annuncia. «Oggi è l’ultimo giorno per iscriversi al FEVI, gli altri interessati dovranno andare altrove, come ad esempio a Giubiasco o a Biasca. O magari anche a Lugano, dato che grazie alla nuova galleria ferroviaria del Monte Ceneri i tempi di percorrenza sono drasticamente diminuiti».

Il centro di Tesserete, invece, che era stato aperto a supporto di quello di Lugano, verrà dedicato alla somministrazione delle seconde dosi, ha spiegato ancora Gobbi, specificando che «le prime dosi non saranno somministrate per un mese». Chi è in attesa per la vaccinazione a Tesserete verrà spostato a Lugano. Di conseguenza le nuove iscrizioni sono sospese.

«Le nuove iscrizioni - ha concluso il direttore del DI - resteranno quindi possibili a Mendrisio, Lugano, Giubiasco e Biasca».

36'000 iscritti in 2 settimane, oltre il 60% dei ticinesi

La parola è poi passata a Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, che è entrato nei dettagli delle cifre della campagna vaccinale: «15 giorni fa abbiamo annunciato l’apertura delle iscrizioni per 102’000 persone dai 16 ai 44 anni. Il primo giorno ci sono state 22’000 nuovi iscritti, coloro che aspettavano il momento di poterlo fare. Poi si è scesi a 700 al giorno, in tutto in due settimane si sono annunciati in 36’000».

«Ci sono 31'580 persone in lista d'attesa per la prima dose. Ciò significa che, se gli iscritti fossero idealmente distribuiti nei centri cantonali, tutti la riceverebbero entro il 4 di luglio» ha specificato Bianchi, «ma tenendo conto della reale distribuzione la prima inoculazione è garantita entro la metà di luglio».

Contando chi è già stato vaccinato con una o due dosi e tenendo conto degli iscritti in lista d’attesa si arriva a un totale di 193’500 persone. Ciò significa, ha spiegato Bianchi, che «il 64% dei ticinesi che hanno almeno 16 anni, che sono circa 302'000 persone, ha aderito alla campagna di vaccinazione».

Forniture di Moderna ogni settimana

Bianchi ha poi fatto il punto della situazione sulle forniture: «Moderna, che ha consegnato 40'000 dosi due settimane fa, ha annunciato un cambiamento di ritmo: da una consegna ogni due settimane si passerà a scadenze settimanali, ma i quantitativi complessivi non cambiano».

Di conseguenza però, ha spiegato Bianchi, cambierà il ritmo anche dell’attribuzione degli appuntamenti.

Il certificato per chi è già stato vaccinato

Bianchi ha poi dato spiegazioni in merito al Certificato Covid, di cui per la prima volta il Consiglio federale ha parlato settimana scorsa: «Contiene diversi dati personali e le informazioni che riguardano la vaccinazione, l'avvenuta guarigione o il risultato negativo del test».

«Ma l'elemento centrale è il codice leggibile elettronicamente, che sarà scansionato come un codice QR. La firma elettronica della Confederazione è inserita nel codice QR e ne garantirà la sicurezza contro le contraffazioni», ha spiegato l'esperto. «Il codice sarà poi utile per esempio per gli organizzatori di grandi eventi riservati solo alle persone in possesso di tale certificato, che avranno un'apposita applicazione per poterlo leggere».

Chi è stato vaccinato prima del 14 giugno riceverà automaticamente in versione digitale come PDF l'attestato. Se si è registrato online con il proprio numero di cellulare riceverà un sms a partire dal 17 giugno. Altrimenti verrà spedita una lettera cartacea al proprio domicilio in cui viene spiegata nel dettaglio la procedura da seguire per ottenere il Certificato in forma elettronica. Le missive saranno consegnate a partire dal 19 giugno o all'inizio della settimana successiva. 

«Ci sono solo due eccezioni», ha detto Bianchi: «Le persone che si sono vaccinate in casa per anziani devono chiedere il certificato alla propria struttura e le persone che hanno fatto la malattia e che hanno fatto una sola dose dovranno fare richiesta attraverso un formulario specifico, ma solo a partire dal 28 di giugno, non prima».

La situazione in cifre

Sono intanto quattro i nuovi contagi da Covid registrati in Ticino nelle ultime 24 ore. Nessuna persona è stata ricoverata rispetto al giorno precedente.

Il bilancio totale da inizio pandemia sale a 33’165 infezioni, mentre il numero dei decessi resta fermo a 995.