Il capo del Dipartimento Sanità e Socialità (DSS) del canton Ticino Raffaele De Rosa ha risposto alle domande della RSI su quali siano i piani cantonali per affrontare l’improvvisa impennata dei contagi da covid-19.
«È necessario agire ora con queste misure che permettono di riprendere pienamente il controllo sulla curva dei contagi, garantendo anche il funzionamento del contact tracing e facendo il possibile per evitare misure ancora più incisive», ha specificato De Rosa.
Il consigliere di Stato ha poi spiegato alcune differenze rispetto alla prima ondata: «è cambiata la definizione di caso positivo e la strategia di test, All'inizio della pandemia si testavano solo le persone più gravi e quelle a rischio, oggi invece si testa a tappeto. Questo permette di trovare molti casi positivi, anche quelli con pochi sintomi o sintomi leggeri, e di trovare anche asintomatici. Questo non deve indurci a sottovalutare il virus. I dati di domenica sono abbastanza significativi, con ben 9 ospedalizzazioni in più e con, nel complesso, 26 pazienti in ospedale».
Dall'arancione al rosso?
«Stiamo valutando attraverso la nuova campagna di sensibilizzazione, che punta molto sulla responsabilità individuale e sul buon comportamento del singolo, anche l’eventuale passaggio dal colore arancione al colore rosso proprio per segnalare il grado di attenzione massimo che va dato in questo momento», ha specificato De Rosa.
«Il Consiglio di Stato segue da vicino la situazione, discute regolarmente sia della situazione che delle misure che sono state adottate e di quelle che si potrebbero adottare. – ha sottolineato il responsabile del DSS – Già venerdì avevamo esteso l’obbligo della mascherina anche ai luoghi chiusi accessibili al pubblico. Durante il week end è arrivata la decisione del Consiglio federale, che introduce anche ulteriori misure».
Misure più severe da Berna
È la prima volta che la Confederazione mette un paletto in più rispetto al Ticino. Infatti il limite per gli assembramenti all'aperto finora per Bellinzona era di 30 persone, mentre Berna lo ha abbassato a 15.
Vuol dire che le autorità federali hanno messo quella marcia che non avevano inserito a marzo quando era solo il sud delle Alpi a vivere una vera crisi sanitaria?
«È così, ha risposto De Rosa, la crisi sanitaria ha impattato fortemente il nostro cantone soprattutto all’inizio. Dopo le misure che sono state messe in campo e un’estate fortunatamente relativamente tranquilla la pandemia ha toccato soprattutto la Romandia e la Svizzera tedesca. In questo senso il Consiglio federale è corso ai ripari con questi provvedimenti che reputiamo condivisibili».