Ticino Docenti di tedesco cercansi

SwissTXT / pab

6.2.2021

Tutte le soluzioni a livello di formazione dei docenti sono sul tavolo, ma mancano i candidati
Tutte le soluzioni a livello di formazione dei docenti sono sul tavolo, ma mancano i candidati
archivio Ti-Press

Gli aspiranti docenti di tedesco non si stanno facendo avanti. A 10 giorni dalla chiusura delle iscrizioni ai corsi organizzati dal Dipartimento Formazione e apprendimento della SUPSI, preoccupa il bassissimo numero di candidature che sono state presentate.

La penuria di docenti in questa materia, considerata ostica, è un problema noto e ricorrente. Per coprire il fabbisogno del quadriennio 2019-2023 occorrono 50 nuovi docenti alle medie e una dozzina al liceo. Un fabbisogno dovuto ai pensionamenti ma anche a nuove misure come l'introduzione dei laboratori di tedesco in seconda media.

Per questo è stata ampliata la proposta formativa (ora sono 3 i percorsi offerti) ed è stato allargato il cerchio dei potenziali aspiranti.

Nonostante questo, spiega ai microfoni RSI il direttore del Dipartimento formazione e apprendimento Alberto Piatti, le candidature scarseggiano: «In tutte e tre queste formazioni abbiamo una manciata di iscrizioni, quindi le candidature sono neanche lontanamente sufficienti per colmare il fabbisogno che avremo fra qualche anno. La procedura d’iscrizione scade al 17 febbraio, se allora i numeri saranno ancora così bassi potremo valutare misure eccezionali, ma speriamo in cifre adeguate ora della scadenza del termine».

Tutte le soluzioni sono ora sul tavolo

Il tentativo di far confluire in Ticino docenti da altri cantoni non è andato a buon fine, anche e soprattutto a causa della scarsa attrattività dal punto di vista salariale, con differenze nell'ordine del 20%. Ed è scarso pure l'interesse da parte dei docenti di scuola elementare, che potrebbero seguire una formazione a metà tempo per insegnare tedesco alle medie.

Tutte le soluzioni a livello di formazione dei docenti sono ora sul tavolo e, se nemmeno così si dovesse riuscire a coprire il fabbisogno, non c'è il rischio che si debba scendere a compromessi abbassando così il livello?

«Il rischio concreto c’è e penso che la situazione vada presa molto sul serio, è in gioco la qualità dell’insegnamento del tedesco in Ticino, lingua che ha ricadute molto importanti sia a livello di prospettive professionali sia a livello di appartenenza alla Confederazione. Se non si trovano abbastanza docenti sarà chiaramente necessario reclutare altri docenti – magari con incarichi limitati – che non hanno una formazione completa, e questo non va a vantaggio dell'insegnamento», conclude Piatti.

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