Scuole post obbligatorieDue studenti positivi, Merlani: «I piani di protezione hanno funzionato»
SwissTXT / pab
4.9.2020
Sono i piani di protezione ad aver permesso di evitare le quarantene di classe nel caso dei due giovani che frequentano due scuole post obbligatorie in Ticino. Lo ha spiegato alla RSI il medico cantonale Giorgio Merlani.
«Le persone hanno presentato sintomi e sono stati rapidamente avviati al test e poi confermati positivi e questo ha poi permesso di avviare l’indagine ambientale tramite il contact tracing. – ha dichiarato Merlani - Al momento di approfondire la questione si è visto che in effetti le misure messe in atto nelle due scuole erano adeguate».
La questione, ha inoltre detto Merlani, «è stata confermata sia dal caso indice, sia dalla scuola, quindi per noi il caso era chiaro: non era necessario mettere in quarantena tutte le classi. Sono quindi state fatte delle quarantene più selettive».
Situazioni non connesse fra loro
I positivi sono uno studente del Liceo Lugano 2 e una studentessa del Centro professionale sociosanitario di Lugano. Si tratta di situazioni non connesse fra loro. «Sono state fatte sei quarantene nel liceo e tre nella scuola professionale», ha aggiunto il medico cantonale.
Le autorità non forniscono invece nessuna informazione sulle classi di provenienza dei due alunni. Si sa solo che avevano età diverse.
Per quanto riguarda il luogo di infezioni, Merlani spiega: «Ci sono buoni indizi che sono avvenute entrambe fuori dalla scuola e questo per la tempistica. Le scuole sono cominciate lunedì: avere già un test positivo vuol dire aver avuto i sintomi mercoledì ed è quindi virtualmente impossibile che si siano contagiati già a scuola».
«Consapevolezza che le procedure sono state corrette»
Le direzioni dei due istituti coinvolti questa mattina hanno informato i compagni di classe e le sezioni frequentate dai due allievi.
C’è preoccupazione? «L’impressione è che c’è molta tranquillità e anche la consapevolezza che tutto è stato ben preparato – risponde Emanuele Berger, direttore della divisione della scuola e coordinatore del DECS – Tutti sono tranquilli. Alcuni genitori hanno telefonato alle direzioni, quindi qualche genitore è un po' più preoccupato, ma pare esserci la consapevolezza che le procedure sono corrette e quindi si riesce a contenere».