Ticino Energia, Pronini: «Dovremmo fare come i nostri nonni»

SwissTXT / red

4.8.2022

Roberto Pronini, direttore AET.
Roberto Pronini, direttore AET.
Ti-Press

Il direttore di AET Roberto Pronini a tutto campo: dal risparmio energetico al nucleare, passando per le stufette elettriche e la legna del caminetto.

SwissTXT / red

4.8.2022

Sul fronte energetico è un'estate davvero difficile. I prezzi continuano a salire. Le forniture di gas dalla Russia - il 25% dell'energia elettrica europea è prodotta con il gas - sono a rischio a causa della guerra in Ucraina. In Germania sono state dismesse tutte le centrali nucleari. In Francia la metà delle centrali è ferma per revisioni. E in Ticino le centrali idroelettriche sono a corto di acqua.

«Il Consiglio federale, in linea con l'UE, ha detto che in Svizzera questo inverno verosimilmente dovremo ridurre del 15% il consumo di gas. Se facciamo uno sforzo, riducendo i consumi, abbassando il riscaldamento e non lasciando accese luci e computer dove non è necessario, io credo che sia fattibile»: così il direttore dell'Azienda Elettrica Ticinese (AET) Roberto Pronini, intervistato sul tema dalla RSI.

Pronini che rivolge il suo sguardo all'indietro: alla parsimonia delle generazioni che ci hanno preceduto: «È quello che i nostri nonni hanno sempre fatto. Forse noi negli ultimi anni l'energia qualche volta l'abbiamo sprecata».

E la soluzione, in vista di un inverno che sarà quasi certamente caratterizzato da una carenza di fonti di energia, va cercata in un cambio di atteggiamento: bisognerà ridurre i consumi ed essere meno spreconi.

È corsa alle stufette elettriche, «ma non ha senso!»

In Svizzera si sta assistendo ad una corsa alle stufette elettriche. «Ma non ha senso», rende attenti Pronini. «Sappiamo - aggiunge - che i riscaldamenti elettrici diretti sono inefficienti e non risolvono il problema: inoltre la bolletta può diventare molto salata».

Diverso il discorso per una scorta di legna. «È un vettore rinnovabile. È biomasssa prodotta localmente che aiuta a diminuire la dipendenza dall'estero», prosegue il direttore di AET.

Un consiglio ai ticinesi? «Sicuramente - conclude Pronini - di abbandonare il fossile e di scegliere una variante rinnovabile: dalla termopompa al teleriscaldamento oppure a nuove tecnologie che la tecnica proporrà in futuro».