Non ci sono indizi sufficienti a carico del 39enne eritre a processo per la morte della moglie, precipitata dal quinto piano tre anni fa tre anni fa a Bellinzona secondo la sua legale.
Non ci sono segni di lotta o graffi sul corpo dell'imputato e la donna non ha urlato prima di cadere. La difesa ha quindi chiesto il proscioglimento, l'immediata scarcerazione e un indennizzo per torto morale di oltre 220'000 franchi.
L'accusa, secondo la quale l'uomo ha spinto la moglie dal balcone, aveva chiesto una pena di 18 anni di carcere per assassinio. La sentenza è attesa per mercoledì.