COVID-19 La situazione peggiora in Ticino, il Governo adotta nuove misure

pab

8.10.2020

Il medico cantonale Giorgio Merlani alla RSI mercoledì sera: «È evidente che per noi questi giorni sono stati più che un campanello d’allarme, sono un segnale chiaro che bisogna agire nuovamente».
Il medico cantonale Giorgio Merlani alla RSI mercoledì sera: «È evidente che per noi questi giorni sono stati più che un campanello d’allarme, sono un segnale chiaro che bisogna agire nuovamente».
Ti-Press / archivio

L'impennata di contagi in Ticino ha portato il Governo a prendere nuove misure nella lotta al COVID-19: chiuse le discoteche e mascherina obbligatoria nei negozi. De Rosa: «I contagi si spostano nelle fasce a rischio». Gobbi: «Pronte nuove misure, il lockdown resta "l'ultima ratio"». Merlani: «Sorpresi dall'aumento rapido, non sono più dei focolai». 

Ad aprire l'attesa conferenza stampa è stato Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato che, dopo poche parole introduttive, ha passato la palla a  Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità. 

«Stiamo vivendo una situazione seria e preoccupante - ha esordito De Rosa - ci impensierisce l’accelerazione tra lunedì e mercoledì della crescita dei nuovi casi. Per decidere abbiamo preso in considerazione anche il tasso di positività. Se per settimane abbiamo avuto sempre l’1%, oggi è del 5%-7%. Altro elemento che fa riflettere: i casi di cui non è possibile rintracciare l’origine sono aumentati molto».

«I contagi si son poi spostati nelle fasce della popolazione a rischio: - ha continuato De Rosa - dai giovani sono passati alle persone con più di 60 anni».

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De Rosa: «È aumentata la mobilità»

«È inoltre aumentata la mobilità, non solo sul territorio, ma anche il mescolamento sociale: la gente partecipa di più a feste ed eventi. A marzo avevamo un numero elevato di contatti per singolo caso. Siamo poi scesi a solo due contatti per ogni persona contagiata. Oggi siamo tornati ad avere per ogni contagiato almeno una decina di altri individui da contattare e mettere in quarantena».

«Non ci si domanda più se ci sarà una seconda ondata, ma quando. Il contesto è quindi serio. Tenendo conto del fatto che si va verso l’aumento di eventi al chiuso. È una maratona: occorre tenere duro, tenere alta la guardia e continuare ad applicare la distanza sociale, lavarsi frequentemente le mani e usare la mascherina quando non si può mantenere la distanza», ha aggiunto De Rosa.

«L'obiettivo principale delle misure che vi elencherà il presidente Gobbi è la tutela della salute della popolazione», ha concluso De Rosa. 

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Le nuove misure: mascherine obbligatorie nei negozi

Norman Gobbi ha quindi elencato le nuove norme, ricordando che quelle già adottate sono ancora in vigore: «Abbiamo deciso la chiusura delle discoteche, delle sale da ballo e dei club dal 9 al 30 ottobre. Nei ristoranti è ammessa solo la consumazione al tavolo».

«Abbiamo deciso di rendere la mascherina obbligatoria nei negozi e nei centri commerciali e il suo uso resta raccomandato laddove non si possano mantenere le distanze», ha continuato Gobbi. 

«Gli eventi con oltre 300 persone devono essere autorizzati dal comune e il gruppo di lavoro grandi eventi dovrà verificare le misure di protezione», ha continuato ancora il presidente del Governo.

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Gobbi: «Pronte nuove misure, il lockdown resta "l'ulitma ratio"»

«Se il virus si diffonde troppo velocemente aumenta anche il numero di ospedalizzati e di persone ricoverate in terapia intensiva: l’obbiettivo delle nuove misure è di non sovraccaricare la sanità ticinese», ha aggiunto il presidente del Governo.

«Se le nuove misure appena varate non basteranno: - ha aggiunto - altre misure verranno implementate. Il lockdown, tuttavia, rimane “l’ultima ratio”».

Sanzioni per chi non rispetta le nuove norme?

Saranno possibili delle sanzioni per chi non rispetta le regole: «La legge sulle pandemie le prevede - ha risposto Gobbi alla domanda di un giornalista - così come la relativa ordinanza di applicazione. In passato ci sono stati comportamenti che sono stati sanzionati, anche pesantemente, laddove le restrizioni non sono state rispettate in maniera eclatante. Ci sono tuttora dei provvedimenti giudiziari in corso».

«Ora siamo in una fase in cui richiamiamo l'attenzione, poi, se è il caso si passerà alla fase dei sanzionamenti, sempre secondo il principio della proporzionalità».

Merlani: «Sorpresi dall'aumento rapido, non sono più dei focolai»

Una volta elencate le nuove misure, Norman Gobbi ha dato la parola al medico cantonale Giorgio Merlani per le spiegazioni della situazione sanitaria: «Non ci aspettavamo un aumento di nuovi casi tanto rapido». 

«Tuttavia tale aumento non è da ricondurre a un focolaio. Si tratta di casi diffusi e, per metà di essi, non siamo in grado di dire dove sia la causa dell’infezione. Dobbiamo evitare che il virus circoli in modo non controllato nella comunità», ha continuato Merlani.

L’aumento dei nuovi contagi, ha spiegato il medico cantonale, si verifica a livello nazionale: «Una causa potrebbe essere il cambiamento del clima, poiché il freddo e il brutto tempo spingono le persone a ritrovarsi al chiuso. C'è poi da tener conto del rimescolamento della popolazione, dato dalle vacanze autunnali che hanno avuto luogo oltre San Gottardo».

Contact tracing sospeso in alcuni cantoni?

A una specifica domanda sul contact tracing negli altri cantoni, Merlani ha precisato che: «Tutti siamo ancora in una fase di contenimento quindi di isolamento, tracciamento e quarantena e nessun cantone è passato alla fase di mitigazione. È vero però che alcuni cantoni stanno iniziando a contattare un numero più ristretto di persone, soprattutto in relazione a grossi eventi».

«Alcuni cantoni hanno ammesso che nel caso di persone infette in una discoteca, non tutti gli avventori venivano messi in quarantena. Da noi non è così. La situazione più corretta, secondo le nostre valutazioni, è stata quindi quella di non continuare a tenere aperti questi locali in Ticino», ha spiegato Merlani. 

Si cerca di aumentare la capacità di fare dei test

Da diverse settimane il Ticino sta cercando di aumentare la capacità di fare test per poter individuare più rapidamente i casi positivi.

«In collaborazione con l'EOC - ha detto il responsabile del DSS De Rosa - stiamo lavorando in questo senso. Con il nuovo macchinario si dovrebbe riuscire a fare 1'000 test ogni otto ore e quindi 2'000 test al giorno. Il problema però è la grande preoccupazione in merito all'approvvigionamento del materiale, segnalata anche a livello nazionale, e questo anche perché tutti i Paesi hanno scelto la stessa strategia di testare di più».

In altre parole aumentare la capacità di effettuare i test non dipende solo da fattori controllabili e logistici, ma anche dalla reperibilità sul mercato internazionale di alcuni prodotti necessari, come ad esempio i vari reagenti chimici.

40 nuovi contagi giovedì

Intanto sono 40 i nuovi contagi confermati giovedì mattina in Ticino nelle ultime 24 ore. Mercoledì erano stati 39, il giorno prima 17. Il totale delle persone che hanno contratto il virus dall'inizio della pandemia sale così a quota 3’778 nel cantone.

Non si segnalano ulteriori decessi legati al Covid-19 (fermi da mesi a 350) ma altre due persone sono state ricoverate (sono 6 in totale quelle ospedalizzate in Ticino), ma nessuna in terapia intensiva.

Un'altra quarantena imposta mercoledì sera

Dopo l'annuncio di martedì sera della quarantena per oltre 150 persone a seguito di 3 casi positivi in Ticino, mercoledì sera è arrivato quello dello stesso provvedimento imposto ai 100 frequentatori di un locale notturno del Bellinzonese e ai giocatori di una squadra di calcio.

Lo fa sapere il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), specificando che si tratta di un centinaio di avventori del discobar La Clava di Bellinzona, a seguito della presenza di una persona positiva la notte di sabato 3 ottobre, così come dei giocatori di una squadra di calcio di terza lega.

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