Studio BAK Finanza, contesa tra assicurazioni e banche

SwissTXT / pab

24.6.2021

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Le assicurazioni stanno assumendo la leadership del settore finanziario, scalzando le banche. A Zurigo il sorpasso è già avvenuto, a livello svizzero si è quasi alla parità, mentre in Ticino sono ancora gli istituti bancari a farla da padrone.

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È uno degli aspetti che emergono da uno studio del BAK economics, che ha scattato una fotografia del settore assicurativo in Ticino. La RSI ne ha discusso col presidente della sezione cantonale dell'Associazione svizzera delle assicurazioni, Samuele Donnini.

«Lo studio di BAK economics conferma che il settore assicurativo è effettivamente un importante pilastro dell'economia Ticinese, ha generato un valore aggiunto annuale di oltre 611 milioni di franchi e oggi occupa all'incirca 2'000 dipendenti. Inoltre direi che evidenzia anche una crescita del valore aggiunto che è superiore a quella dell'economia Ticinese nel suo insieme e anche a quella del settore finanziario», spiega Donnini ai microfoni dell'emittente di Comano.

Il settore, in Ticino, è in buona parte concentrato nel Luganese, dove si trovano le maggiori sedi regionali e viene prodotto quasi il 60% del valore aggiunto. Per scattare questa fotografia sono stati considerati i dati del 2019, in modo da evitare le conseguenze della pandemia, che hanno pesato molto su questo ramo della finanza.

«La pandemia ha causato una crisi a livello mondiale. Anche noi siamo stati toccati . L'economia assicurativa, però, ha dato prova di capacità di adattamento e di stabilità, senza perdere di vista i suoi impegni nei confronti dei clienti. In seguito alla pandemia, solo nel 2020 gli assicuratori privati in Svizzera hanno versato qualcosa come un miliardo di franchi di risarcimenti, oltre ai regolari versamenti, che in media ammontano a circa 140 milioni di franchi al giorno, sotto forma di rendita e risarcimenti a privati e aziende», sottolinea Donnini.

Oltre al lato economico, la pandemia ha bloccato il rapporto umano che caratterizza questa professione.

«Sicuramente il contatto con la clientela, soprattutto per la complessità del settore che noi rappresentiamo, prevede, di base, la consulenza, quindi la qualità. E non tutto può essere sostituito, a mio modo di vedere, digitalmente o da remoto. Questo è probabilmente uno degli aspetti più delicati, perché spiegare un concetto come la previdenza deve passare sicuramente attraverso una serie di incontri, analisi... e fare questo a distanza effettivamente non è stato facile», conclude Donnini.

Anche il settore assicurativo ticinese, durante l'ultimo anno, ha accelerato la transizione digitale e guarda al futuro con ottimismo, forte di una crescita media del 2,6% tra il 2010 e il 2020.