COVID-19 Focolai in due ospedali ticinesi, introdotte nuove misure dall'EOC

SwissTXT / pab

20.11.2020

Obiettivo: evitare che il virus entri nei reparti
Obiettivo: evitare che il virus entri nei reparti
Ti-Press

Un focolaio di coronavirus al San Giovanni di Bellinzona e uno al Beata Vergine di Mendrisio avevano fatto allarmare l'EOC, che è subito corso ai ripari.

Chi dev'essere ricoverato in ospedale per un'operazione, deve ora eseguire il tampone il giorno precedente. Le persone che si recano invece al pronto soccorso dovranno sottoporsi al test direttamente lì.

Questa misura è entrata in vigore venerdì in tutti i nosocomi dell'Ente ospedaliero cantonale. L'obiettivo è quello di evitare, come successo in passato, che il coronavirus entri nei reparti.

Introdotte anche altre misure

Non è tuttavia l'unico stratagemma adottato per aumentare la sicurezza: «Abbiamo reintrodotto la misurazione della temperatura all'entrata dell'ospedale e i visitatori devono compilare un formulario di autocertificazione», ha dichiarato Pierluigi Lurà, direttore del nosocomio momò, ai microfoni della RSI.

Nel Borgo cinque camere sono state inoltre «trasformate» per garantire un maggiore distanziamento fra i pazienti. Un cambiamento reso possibile dal fatto che alcuni reparti sono stati parzialmente o completamente chiusi e ora possono essere utilizzati per questa misura di sicurezza.

Tornare alla home page